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Vw accusata negli Usa di nascondere le emissioni di CO2 dei benzina Audi

Una class action presentata dai proprietari di 100mila veicoli accusa la casa tedesca di installare defeat device sui motori benzina da 3.0 litri di almeno sei modelli.
A cura di Valeria Aiello
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In una class action per conto dei proprietari di oltre 100mila veicoli, la casa automobilistica Audi è accusata di installare software progettati per ridurre le emissioni su Audi A6, A8, Q5, Q7 e probabilmente su altri due modelli equipaggiati con propulsori benzina da 3.0 litri. L’azione legale arriva due settimane dopo che il giudice distrettuale Charles Breyer ha dato la sua approvazione al patteggiamento da 14,7 miliardi di dollari per risolvere la questione dieselgate legata alle 480.000 auto con motori da 2.0 litri, per cui Volkswagen ha ammesso emissioni truccate negli Usa. Wolfsburg non ha ancora raggiunto un accordo con le autorità Usa per la vicenda legata ai motori 3.0 litri, in aggiunta ad azioni e indagini penali del Dipartimento di Giustizia Usa e azioni legali avviate in diversi Stati.

Class action per i 3.0 litri benzina

“Durante tutta la durata dello scandalo dieselgate. Audi ha scelto di continuare a ingannare i consumatori di tutto il paese con un dispositivo diverso per manipolare le emissioni dei suoi veicoli” afferma in un comunicato l’avvocato Steve Berman, partner del Hagens Berman Sobol Shapiro LLP, lo studio legale che rappresenta i consumatori nella denuncia depositata lo scorso 8 novembre in un tribunale federale di Chicago. "Questo tipo di violazione in flagranza delle norme ambientali federali e delle aspettative dei consumatori è inaccettabile, e abbiamo intenzione di citare Audi a nome di coloro che hanno strapagato per non conformi e inquinanti auto Audi”. Secondo quanto riporta Automotive News, i portavoce di Audi e Volkswagen hanno declinato ogni commento.

Il defeat device delle Audi

A differenza dei software basati su algoritmi installati sui diesel scoperti dalle autorità degli Stati Uniti, il defeat device installato sui motori benzina sarebbe in grado di rilevare se il veicolo sta affrontando un test, per poi variare in una modalità “a basso numero di giri” riporta la denuncia. “Questo schema falsifica in modo efficace le emissioni del veicoli e dei risultati sull’efficienza, mantenendo un regime artificialmente basso, con meno utilizzo di carburante e emissioni di anidride carbonica”.

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