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Zanardi Ironman, dal terribile incidente ai trionfi Olimpici

Nell’anno delle sue 50 primavere Zanardi regala emozioni nelle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Nell’estate scorsa ha conquistato due ori e un argento nella handbike. E’ l’apoteosi totale per un uomo che ha fatto del suo amore per lo sport la sua ragione di vita.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Un uomo leggendario. Ancora oggi, a 50 anni compiuti, quando si fa il nome di Alex Zanardi, tutti gli appassionati di motori, ma anche gli amanti dello sport, definiscono quell’educato pilota bolognese come il ritratto della vera essenza dell’essere umano. La sua grande personalità e la sua immensa forza d’animo sono emerse principalmente dopo  quel terribile incidente del 15 settembre 2001 durante l'American Memorial, prova di formula Cart, sul circuito tedesco del Lausitzring, in cui ad Alex,  in seguito ad uno scontro in gara contro un’altra vettura, furono amputate le gambe.

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La carriera nel mondo dei motori

Alessandro Zanardi nasce a Bologna il 23 ottobre 1966 con la passione per i motori nel sangue, ben supportata dell'esempio paterno. Alex inizia a gareggiare sui kart e segue con passione tutti gli avvenimenti legati a questo sport. Nel 1995 nonostante i tanti contatti con squadre di Formula 1, viene avvicinato da procuratori che lo propongono a manager della Formula Kart americana. Le previsioni vengono pienamente confermate e per gli anni 1997 e 1998 il pilota da battere è lui. Con autentiche imprese che fanno impazzire i tifosi Alex si impone nel Campionato in entrambi gli anni. Nel 1999 viene ingaggiato in Formula 1 dalla Williams, ma non fu un’annata così esaltante e così decise di rescindere il contratto che lo avrebbe legato per altri due anni al team.

Il tragico incidente. Era il 15 settembre 2001, al 143mo giro (sul totale di 154) la Honda-Reynard di Zanardi – all'uscita dai box – fu violentemente investita da un'altra auto a grande velocità. La monoposto del pilota italiano si spezzò e fu subito chiaro che le condizioni del pilota erano gravi. I medici provarono a salvargli le gambe, ma non ce la fecero. Dopo un'operazione lunga cinque ore l'equipe della clinica di Berlino si arrese e dovettero ricorrere all'amputazione. Zanardi restò però ancora a lungo sotto osservazione, complici altre numerose fratture e il perenne rischio di embolia.

Gli straordinari successi negli altri sport

Il terribile incidente non ferma la voglia irrefrenabile di Zanardi di rimettersi ancora in gioco. Nel 2012 così deicide di partecipare alle Paralimpiadi di Londra gareggiando sulle tre ruote dell'handbike: vincendo la medaglia d'oro e salendo sul gradino più alto del podio, per la prima volta nella sua carriera sportiva. Un’emozione incredibile che appassiona tutto il mondo dello sport. Ma Alex non si ferma di certo qui. Il 12 ottobre 2014, dopo una preparazione atletica durata per mesi, decide di partecipare, alle Hawaii, alla più importante gara al mondo di triathlon "Ironman", che prevede 3,8 km da percorrere nuoto, 180 km con la handbike e 42 km con la carrozzina olimpica. Alex Zanardi porta a termine questa impresa titanica in meno di 10 ore, un record assoluto se si pensa che solo portare a termine la gara è di per sé un’impresa.

L’oro a Rio alle Paralimpiadi del 2016

Nell’anno delle sue 50 primavere, Alex decide di essere di nuovo protagonista e accettare la sfida delle Paralimpiadi del Brasile. A Rio de Janeiro conquista un oro nella handbike, prova a cronometro categoria H5. Ma non basta, il giorno seguente si prende pure l’argento nella prova in linea della handbike. Poi, di nuovo oro con il team azzurra, nella hand bike prova su strada staffetta mista. E’ l’apoteosi totale per un uomo che ha fatto del suo amore per lo sport la sua ragione di vita. Alex Zanardi ha commosso l'intero mondo sportivo ancor più del dramma vissuto per l'incidente. Da sempre nobile e gentile nell'animo, Alex non solo ha dimostrato tenacia e determinazione, ma una grande umiltà, e i suoi enormi risultati fanno emergere la sua immensa voglia di vivere. Tanti auguri Alex!

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