11 settembre 1988, quando la Ferrari fu regina del Gran Premio di Monza

11 settembre 1988. Una data marchiata a fuoco sulla pelle del popolo del Cavallino rampante, così come il nome dei due protagonisti: Michele Alboreto e Gerhard Berger i due alfieri della Ferrari che allora, sul circuito di casa, infilò l'ultima strepitosa doppietta sulla linea del traguardo, fermando per un Gran Premio lo strapotere delle Mclaren degli inarrivabili Senna e Prost. Sono passati 15 anni e quel ricordo è ancora vivo, ancor più vivo oggi che le ‘Rosse', in difficoltà, possano vivere un nuovo weekend da assolute protagoniste trascinate dagli oltre 160 mila tifosi che assisteranno alla gara.
1988, nascono le pre-qualifiche nel monopolio Goodyear – Certo, 15 anni di distanza nella Formula1 equivalgono ad un periodo immenso: Medioevo contro Illuminismo, le società agricole prima della rivoluzione industriale. Il 1988 era il primo Mondiale in cui vennero istituite le pre-qualifiche, perchè il numero di piloti iscritti (di 18 scuderie differenti) superava il numero fissato dal regolamento di 30 unità. E fu l'ultimo a vedere protagonisti i motori turbo, propulsori dismessi proprio in quell'anno dopo la decisione presa nel 1986. Mentre i pneumatici erano monopolio della Goodyear con la Pirelli che si era ritirata la stagione precedente.
Ma allora come ora, il Gran Premio di Monza era ed è protagonista incontrastato del Mondiale, appuntamento immancabile del palinsesto delle quattro ruote, tanto che già in questi giorni si sta lavorando alla riqualificazione dell'autodromo per ritornare all'avanguardia per il 2016 quando la Fom dovrà ridiscutere la convenzione.
Le qualifiche: dominio Senna-Prost – In quel lontanissimo 1988, il potere incontrastato era quello della McLaren e dei suoi fuoriclasse: Ayrton Senna e Alain Prost. Non a caso, nelle qualifiche pregara i due piloti furono assoluti protagonisti.
Con la Williams in difficoltà per la convalescenza di Nigel Mansell colpito dalla varicella, le McLaren strapparono i primi due tempi assoluti con Senna che andò a tagliare la sue decima pole stagionale su dodici Gran Premi fin lì disputati! Dietro al pilota brasiliano, l'asso francese, il compagno di scuderia Prost a +0″303. Poi, nel ruolo di autentiche comprimarie, le due Ferrari: Berger (a più di mezzo secondo) e Alboreto (a oltre un secondo di ritardo), tallonate dalle Arrows.
Il miracolo… firmato Enzo Ferrari – Ma durante la gara, accadde l'impossibile: dopo la consueta ottima partenza di Senna e di Prost che per gran parte del Gran Premio mantennero senza problemi il comando della gara, al 35° giro le ‘Rosse' divennero protagoniste. Più per fortuna che per meriti personali tanto che molti pensano ancor oggi che a dare una mano al Cavallino, fu proprio Enzo Ferrari, scomparso un mese prima, che "aiutò" Berger e Alboreto.
Prima la McLaren di Prost abbandonava la seconda posizione, per un problema al motore (primo e unico guasto meccanico in stagione!), dovendosi ritirare dopo la sosta ai box.
Poi toccò al leader indiscusso, Senna: a due giri dal termine, quando il pilota brasiliano stava già assaporando l'ennesimo successo, andò in collisione con Bernd Schneider, pilota tedesco della Zakspeed che Ayrton stava doppiando. McLaren fuori uso (fu l'unico Gran Premio che non venne vinto dalla McLaren!) e ritiro obbligato che permise alle due Ferrari – fin lì diligenti a tenere le rispettive posizioni di partenza – di proiettarsi inaspettatamente sul podio al 1° e 2°posto. Un tripudio per la casa del Cavallino al primo Gp di Monza senza più il suo ‘Drake', Enzo Ferrari.
Un Mondiale già scritto – Fu certamente un fuoco di paglia per le ‘Rosse', perchè il Mondiale 1988 non fu mai messo seriamente in discussione. Senna si aggiudicò il primo titolo mondiale della sua carriera, conquistandolo a suon di record per l'epoca: otto vittorie e tredici pole position. Dietro di lui, Alain Prost che si classificò secondo, nonostante avesse ottenuto più punti totali del brasiliano (105 contro 94) per via della regola degli scarti.