Addio a Paul Rosche, il papà dei motori Bmw

La Formula 1 perde un pezzo della sua storia. Si è spento, all'età di 82 anni, Paul Rosche, l'ingegnere tedesco che legò indissolubilmente il proprio nome al marchio Bmw. Fu lui uno degli artefici dell'impresa Brabham BT52 progettata da Gordon Murray e guidata di Nelson Piquet che nel 1983 conquistò il mondiale di Formula 1: il motore montato dalla vettura, infatti, il 4 cilindri turbo 1.5, è universalmente riconosciuto come uno dei più potenti mai creato.
Il grande palcoscenico della Formula 1
Nato a Monaco di Baviera non poteva che dedicare la sua vita ai motori di una tra le più importanti case tedesche. Il suo avvicinamento al mondo delle corse fu tanto bizzarro quanto illuminante. Avvicinato da Falkenhausen, il responsabile del reparto motori della Bmw, al quale serviva una misurazione delle camme, il giovane Rosche rispose che poteva farlo. All'epoca non sapeva neanche cosa fossero, ignorava che i motori sarebbero stati la sua vita. La corsa in libreria per acquistare un testo che gli consentisse di risolvere il problema è l'inizio della sua storia. I suoi primi motori furono montati sui prototipi a telaio Lola guidati da Siffert e Hahne, ma i successi arrivarono sia nel turismo, sia in Formula 2 con Jean Pierre Jarier e la March e dopo con Patrick Depailler, Jacques Laffite, Bruno Giacomelli e Corrado Fabi. Rosche convinse la Bmw a fare il salto in Formula1: mai idea fu migliore.
I trionfi a Le Mans
Dopo il ritiro della Brabham, Rosche si dedicò al progetto del motore della M3 con la quale ottenne altri successi. Negli anni '90 il grande ritorno al mondo delle corse con Gordon Murray: i due insieme collaborarono alla realizzazione della McLaren F1 GTR che vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1995. Lo stesso motore, poi, leggermente aggiornato, venne montato sulla Bmw V12 LMR che a sua volta si impose nell'edizione del 1999 della corsa più famosa del mondo. L'ultimo contributo al mondo dei motori, Rosche lo diede progettando il motore il V10 Bmw che equipaggiò la Williams negli anni del suo ritorno in Formula 1, ad inizio 2000. Oggi, all'età di 82 anni, si è spento ma il suono dei suoi motori ci accompagnerà ancora per molto tempo.