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Addio Alan Kempster, morto il pilota senza un braccio e una gamba

Si è spento a 56 anni nella sua casa in Australia il pilota che ha continuato a gareggiare sulle due ruote pur non avendo il braccio e la gamba destra.
A cura di Valeria Aiello
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Una triste notizia per il motociclismo e tutto il mondo del motorsport. All’età di 56 anni si è spento Alan Kempster, il pilota australiano diversamente abile molto conosciuto per la sua incredibile storia. A comunicarlo è stato suo nipote che, attraverso Facebook, ha reso nota la prematura scomparsa dell’australiano, deceduto per case naturali nella sua casa in Australia.

Addio Alan Kempster, the "Half man"

Nel 1990, in seguito a un terribile incidente in moto – fu travolto da un camionista ubriaco – Kempster aveva perso il braccio e la gamba destra. Questo però non gli tolse la passione per le due ruote e la voglia di provarci. Dopo oltre un anno trascorso tra ospedali e riabilitazione, Kempster era tornato a fare sport, prima sci nautico, vincendo tre campionati, e poi all’età di 47 anni salendo nuovamente in sella senza alcuna protesi. E soprattutto senza perdere l’ironia, sottolineata dal suo numero di gara, ½, e da quel soprannome che coniò per sé “Half man”, mezzo uomo, tanto esplicito quanto significativo. E quando qualcuno gli chiedeva se non avesse paura di tornare in moto, lui rispondeva: “No, ora quando cado ho il 50% in meno di possibilità di farmi male”.

Restio nei confronti delle protesi e delle tecnologie troppo invasive, Kempster modificò una Kawasaki 400 e si iscrisse a una gara nazionale. Alle verifiche tecniche, i commissari rimasero di stucco: “Ma dove si trovano la manopola del gas, la leva del freno e la pedana destra su questa moto numero 1/2?. La grande passione e forza di volontà lo hanno poi portato a gareggiare in tutto in mondo, anche in Italia, dove nel 2014 ha preso parte al Gp del Mugello al fianco dei Di. Di. Diversamente Disabili.

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