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Addio truffa del contachilometri, contro i furbetti arriva il fascicolo digitale del veicolo

L’Aci scende in campo per porre un freno alla truffa del contachilometri con il fascicolo digitale, basato sulla tecnologia “blockchain”, che sarà consultabile dal proprietario del veicolo tramite il proprio smartphone ma soprattutto metterà al riparo i possibili acquirenti del suo veicolo da raggiri su percorrenze e sostituzione dei pezzi di ricambio certificando i dati del veicolo indipendentemente dal tipo di marca e modello.
A cura di Matteo Vana
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Il mercato dei ricambi falsi, negli ultimi anni, ha fatto segnare numeri impressionanti in Italia un trend in crescita di circa il 10% e, secondo alcune stime, lo scorso anno il contachilometri è stato manomesso su 2,5 milioni di i veicoli usati, con un danno economico che gli esperti dell'Automobil Club valutano tra i 5,6 miliardi e i 9,6 miliardi di euro; proprio la truffa relativa ai chilometri, con la manomissione di questo ultimo per far risultare meno chilometri percorsi alla vettura e rivenderla quindi a un prezzo superiore, è una delle più in voga tra gli automobilisti disonesti.

Ecco il fascicolo digitale contro le truffe

Per cercare di arginare questo fenomeno sempre più presente, però, l'Aci ha deciso di scendere in campo con il "fascicolo digitale" del veicolo, uno strumento che renderà ancora più difficile manomettere i dati del veicolo mettendo un freno alle truffe sui contachilometri, certificando la reale percorrenza delle auto e attestando gli interventi di manutenzione effettuati. Realizzata in collaborazione con EY,  il fascicolo digitale si basa sulla tecnologia "blockchain" che, tramite la crittografia e la concatenazione dei dati, permette di certificare il ciclo di vita del veicolo attraverso la loro notarizzazione virtuale, all'interno di un'infrastruttura distribuita che consentirà di creare un ecosistema di interoperabilità.

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Il fascicolo digitale sarà consultabile innanzitutto dal proprietario del veicolo tramite il proprio smartphone e visionabile su sua autorizzazione da terzi, ma soprattutto metterà al riparo i possibili acquirenti del suo veicolo da raggiri su percorrenze e sostituzione dei pezzi di ricambio. "Si tratta della prima applicazione smartphone al mondo che consente all'automobilista di disporre di dati certificati del proprio veicolo indipendentemente dal tipo di marca e modello. L'app permette di interconnettere l'intero ecosistema automotive, offrendo ai singoli operatori la possibilità di scambiarsi informazioni in un ambiente trust" sottolinea l'Aci, in prima fila contro le truffe automobilistiche. Una novità importante che, per la prima volta, permetterà anche ai vari operatori di scambiarsi dati reali rendendo così sempre più complicata la vita degli automobilisti disonesti.

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