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Agostini difende Rossi: “Quello di Valentino non è stato un errore”

Il 15 volte iridato assolve il ‘dottore’ per la caduta di Assen : “Sul bagnato puoi andare sempre uguale e all’improvviso ti trovi per terra, è successo anche a me. Purtroppo è uno zero importante, ma la partita non è chiusa”.
A cura di Valeria Aiello
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Giacomo Agostini / Getty
Giacomo Agostini / Getty

Valentino Rossi si è dato del “somaro” dopo l’errore di Assen, ma per Giacomo Agostini la caduta del pesarese in testa al Gp d’Olanda non può definirsi un errore. La tanta acqua in pista ha complicato non poco una gara spezzata in due parti, quasi fosse una sorta di vendetta piovuta dal cielo per aver violato la tradizione dell’ultimo sabato di giugno. A pagare il prezzo più alto, quasi la metà dello schieramento di partenza, mentre a vincere la prima gara di domenica è stato un pilota al suo primo successo in top class, Jack Miller, come imprevedibilmente e analogamente accaduto anche nelle classi minori, con il primo successo in carriera di Francesco “Pecco” Bagnaia e di Takaaki Nakagami rispettivamente in Moto3 e Moto2. La vendetta olandese si è consumata principalmente nei confronti dei piloti della MotoGp che, ad esclusione del primo turno di libere, nel fine settimana di Assen hanno saggiato almeno una volta l’asfalto. Nel caso di Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, protagonisti in lotta per la vittoria, la caduta è arrivata in gara.

Ago: "Non è stato un errore"

La battuta di arresto di Assen per il ‘dottore’ si è tradotta in ulteriori 20 punti di ritardo dal leader del mondiale Marc Marquez che, con la piazza d’onore alle spalle dell’australiano, ha portato a quota 24 i punti il vantaggio su Lorenzo e a 42 lunghezze quello su Rossi. Ma, a detta del 15 volte iridato del Motomondiale, per quanto il pesarese si sia assunto ogni colpa, quello del campione di Tavullia non può essere giudicato come un errore.

Non lo chiamerei errore – dice Agostini in un’intervista rilasciata a LaPresse – Sul bagnato puoi andare per 25 giri alla stessa velocità e con la stessa traiettoria. Poi magari al 26° ti trovi per terra, è successo anche a me”.

Se vuoi vincere devi andare forte, al limite. Purtroppo sul bagnato la sensibilità è quella che è, è facile incappare, tra virgolette, in un errore.

Sono zero importanti – aggiunge – Ma ci sono ancora 250 punti in palio. Io non drammatizzerei. Certo è sempre più dura, però la partita non è chiusa”.

Quando alla prova di Jorge Lorenzo, decimo al traguardo dopo una prova condotta nelle retrovie, il campione bresciano ha precisato sui limiti del maiorchino.

Sul bagnato lui non riesce a dare tutto quello che normalmente dà. È' sempre in difficoltà, e non lo si scopre da questa gara – puntualizza – Sul bagnato c’è chi si trova bene e rischia di più”.

Oltre a Miller, che “diventerà un grande campione ma per il momento è ancora lì che deve lottare” a uscire da vincitore dal round olandese è stato soprattutto Marquez.

Ha ragionato – dice dello spagnolo della Honda – Ha capito che essendo in testa al campionato non poteva rischiare di andare per terra. Quello davanti (Miller, ndr) non gli dava fastidio. 25 punti sono meglio di 20, però 20 sono meglio di niente. Probabilmente sta pensando al campionato, con l'esperienza e gli anni che passano si impara”.

Marquez favorito per il titolo mondiale? Sì, e non sono solo io a dirlo. È logico che sia così quando sei in testa, anche se come pacchetto moto la Yamaha è migliore e ha due piloti molto bravi, ed è quello che conta”.

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