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Aicma: “Assicurazione troppo costosa, per questo non si acquistano moto”

Premi troppo generosi, ma il prezzo delle assicurazioni resta stabile nonostante la riduzione dei sinistri stradali.
A cura di Danilo Massa
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US freestyle motocross legend Seth Enslo

I danni che coinvolgono i motocicli sono in diminuzione, le tariffe assicurative no. Questa l'accusa dell'Ancma (Associazione nazionale Ciclo- Moto-ciclo Accessori), che invita il governo ad attuare politiche equilibrate in materia. Il Consiglio dei Ministri ha infatti congelato la nuova tabella dei risarcimenti, in base alla quale l'importo dei danni dovrebbe essere ridotto. Spiega infatti l'associazione che "a fronte di un dimezzamento certo dei risarcimenti per danni biologici permanenti (che sono frequenti soprattutto per gli utilizzatori delle due ruote) non vi sono altrettante certezze sui modi e i tempi di una futura riduzione delle polizze". Viceversa, la revisione dell'esecutivo altro non sarebbe che "un regalo alle compagnie di assicurazioni, senza benefici per gli utenti".

I risarcimenti nel nostro paese, ammette l'Aicma, sono più generosi della media europea, ma nel continente le tariffe assicurative sono molto più basse. L'associazione di categoria rileva l'abbassamento dei sinistri causati dai centuari, contro la sostanziale stabilità delle tariffe assicurative:

Dal 2007 al 2011 sono calate le fatalità del 30% e i feriti sono scesi del 18%, così come il numero di sinistri in cui è stato coinvolto un veicolo a due ruote. Negli ultimi cinque anni si è passati da 1.540 morti fra gli utilizzatori delle due ruote nel 2007 a 1.088 nel 2011: un calo di 452 vittime, superiore in termini percentuali (-29,3%) al calo della mortalità per incidenti stradali, pedoni compresi (-24,8%). Più timida la diminuzione del numero dei feriti negli scontri fra veicoli a due ruote motorizzate (-17,1%).

Negli ultimi 10 anni i premi per la RC sono aumentati del 4,6% anno dopo anno, contro i 2,7 della Spagna e lo 0,7 della Germania; dati che, se rapportati alle due ruote, fanno registrare rincari ancora più generosi. A Roma, ad esempio, i rincari arrivano al 36,7%, mentre a Caserta si raggiunge la punta del 39,1%. Nella città campana, sottolinea l'associazione, all'aumento dei premi corrisponde una calo delle vendite del 34,3%. Le proposte dell'Antitrust vengono dunque condivise dall'Ancma: "Perseguire in modo efficace il fenomeno frodi come avviene negli altri Paesi. Controllare i costi dei sinistri migliorando il processo di accertamento e liquidazione del danno (riparatori convenzionati, presidi medico-sanitari diretti, rimborsi solo a fronte di fattura). Tabella unica dei risarcimenti a livello nazionale, che deve consentire un taglio di almeno il 5% delle polizze. Facilitare la concorrenza tra le compagnie per favorire la mobilità degli assicurati. Contemporaneamente occorre offrire sconti consistenti per chi installa la black box, che abbatte le frodi pur nel rispetto della privacy".

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