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Airbag difettosi, Mercedes costretta a richiamare un milione di auto

A causare il malfunzionamento è un problema elettrico che potrebbe portare alla disattivazione del sistema di sicurezza. I veicoli coinvolti negli Stati Uniti sono 495mila, 400mila in Gran Bretagna e 76mila in Canada.
A cura di Matteo Vana
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Sono ancora gli airbag a finire nel mirino: dopo lo scandalo che ha coinvolto il maggior produttore giapponese, Takata, tocca alla Mercedes – che ha già reso noto come il colosso nipponico non sia coinvolto – richiamare oltre un milione di veicoli per un malfunzionamento relativo al dispositivo di sicurezza. Ad essere interessati, stavolta, sono i modelli Classe A, B, C e E, nonché i coupé CLA, GLA e GLC e alcuni modelli sportivi costruiti tra novembre 2011 e luglio 2017.

Un malfunzionamento elettrico alla base del problema

I veicoli sarebbero affetti da un problema elettrico che potrebbe provocare segnalazioni errate sul funzionamento dell’airbag durante la rotazione del volante. A causare l'anomalia nel funzionamento è una scarica elettrostatica, accoppiata ad una rottura delle molle, che può causare la disattivazione dell'airbag. In condizioni particolari, inoltre, si potrebbe anche verificare lo scoppio del cuscino d'aria provocando danni. E' stata la stessa casa automobilistica a riferire di circa 30 segnalazioni relative al problema ma che non hanno provocato feriti o lesioni gravi. Un richiamo a livello mondiale quello che ha coinvolto la Mercedes: 495.000 sono i veicoli interessati negli Stati Uniti, 400.000 in Gran Bretagna , 76.000 in Canada e alcune centinaia di migliaia in Germania.

Lo scorso maggio l'ultimo richiamo

Sarà la casa automobilistica a preoccuparsi di mettere in sicurezza i veicoli interessati dal richiamo. L'intervento, come assicurato da un portavoce, richiede un'ora di lavoro circa ed è totalmente gratuito. Non è la prima volta che la Mercedes si ritrova a fronteggiare un problema legato agli airbag. Nel maggio dello scorso anno, infatti, ha dovuto ritirare più di 840 mila veicoli dal commercio, poiché dotati di airbag killer di Takata, colosso giapponese che ha costruito oltre 56 milioni di airbag difettosi. In seguito allo scandalo che ha coinvolto numerose case automobilistiche, Takata ha dichiarato la bancarotta e di conseguenza il fallimento.

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