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Al volante senza bere acqua, errori come sotto effetto di alcol

Tra i più comuni errori riscontrati, l’azionamento tardivo dei freni, difficoltà a mantenere la traiettoria e perfino l’invasione delle corsie adiacenti.
A cura di Valeria Aiello
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Bere acqua al volante è fondamentale, soprattutto al volante. È quanto emerge da una ricerca dell’European Hydration Institute condotta dalla Loughborough University sugli effetti della disidratazione alla guida di un’auto. I ricercatori hanno effettuato una serie di test su automobilisti di sesso maschile, utilizzando un simulatore di guida e, durante le prove, i conducenti che avevano ingerito solo un sorso d’acqua (25 ml) ogni ora hanno commesso il doppio degli errori riscontrati nei conducenti correttamente idratati. Un numero, precisano i ricercatori inglesi, che equivale a quello rilevato nei conducenti con tasso alcolemico dello 0,08%, attuale limite consentito alla guida nel Regno Unito.

Senza bere acqua come sotto effetto di alcol

Tra i più comuni errori riscontrati, l’azionamento tardivo dei freni, la difficoltà a mantenere la traiettoria all'interno della propria corsia e perfino l'invasione involontaria delle corsie adiacenti. Non solo, oltre due terzi dei conducenti hanno riportato di non essere in grado di riconoscere i sintomi della disidratazione come stanchezza, tempi di reazioni più lenti, perdita di concentrazione, bocca secca e mal di testa. “Durante i lunghi viaggi, molti conducenti evitano di bere per ridurre al minimo le soste per andare al bagno ma sappiano che anche la lieve disidratazione può causare sintomi quali cefalea, stanchezza e letargia. Così abbiamo voluto verificare se l’idratazione avesse un impatto sull’incidenza di errori al volante” ha spiegato Jane Holdsworth, direttore dell’European  Hydration Institute. “Non c'è dubbio che mettersi alla guida mentre si è sotto l'influenza di alcol o droghe aumenti il rischio di incidenti” ha aggiunto il prof. Ron Maughan, professore emerito di nutrizione sportiva e di esercizio della Loughborough University. “I nostri risultati evidenziano un pericolo non riconosciuto e suggeriscono che i conducenti dovrebbero essere incoraggiati a consumare acqua correttamente”.

L'idea di Nissan

Per risolvere il problema, basterebbe bere più acqua. L’Oms raccomanda di bere 2 litri d’acqua al giorno e la letteratura scientifica conferma che bere acqua aumenta le prestazioni cognitive e l’umore. Nissan ha quindi pensato a una soluzione innovativa, prendendo spunto dalle tecnologie indossabili, per proporre un possibile impiego di materiali “smart” nel campo automobilistico del futuro. In collaborazione con il collettivo di designer olandesi Droog, la casa nipponica ha integrato in un crossover Juke un rivoluzionario rivestimento tecnologico chiamato “soak” con sensori di traspirazione: applicato al volante e sui sedili anteriori, consente di segnalare ai conducenti quando è opportuno bere più acqua. Il sistema funziona in maniera estremamente semplice, cambiando colore in caso di disidratazione (giallo) o passando al blu quando la persona è idratata. Al momento Nissan non introdurrà la tecnologia con sensori di traspirazione, fa sapere Nissan, ma l’iniziativa rappresenta appieno l’approccio innovativo del marchio e le sue pionieristiche tecnologie di sicurezza.

Il rivestimento tecnologico soak che cambia colore, diventando giallo in caso di disidratazione o passando al blu in caso di persona idrata / Nissan
Il rivestimento tecnologico soak che cambia colore, diventando giallo in caso di disidratazione o passando al blu in caso di persona idrata / Nissan
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