Alessia Polita torna in pista
Era successo tutto in un attimo: una curva, una caduta e una frattura alla dodicesima vertebra dorsale con lesione al midollo spinale. Era il 15 giugno del 2013 quando Alessia Polita al Misano World Circuit Marco Simoncelli perdeva l’uso delle gambe dopo lo schianto contro la barriera di pneumatici della curva 16, la stessa dove il tre volte campione del mondo Wayne Rainey cadeva nel 1993 rimanendo paralizzato.
Lady Polita non ha mai smesso di lottare
Da quel giorno Alessia non ha mai perso la speranza di tornare a una vita normale tra alti e bassi e quella grinta che l’ha sempre contraddistinta. “La fiducia non la perdo” diceva la jesina che tra i sui suoi obiettivi metteva in primo piano quello di stravolgere una condizione difficile da accettare ma che di fatto si contrapponeva ad una delle più dure realtà. La vita che Lady Polita ci ha raccontato in questi mesi è deprimente e dolorosa, una vita che “per chi vive con la concezione di poter far tutto è veramente frustrante”. Nel percorso di riorganizzazione della propria autonomia, Alessia ha messo più che tutta se stessa scontrandosi più volte con chi le diceva che “doveva metterlo in conto” rispondendo per le rime a chi non può comprendere cosa significhi vivere in una condizione per cui “alzarsi alla mattina è così difficile da non riuscire nemmeno a parlare”.
Lady Polita è tornata
Un numero 51 sfreccia sul kart e sotto il casco c’è lei, Lady Polita, la campionessa jesina che la parola mollare non l’ha voluta mai sentire neppure in una eco lontana, determinata più di prima a non porsi nessun limite e a soddisfare quella fame che ha ricevuto dal babbo Giancarlo che oggi come ieri la segue al Parco Dei Motori La Chiusa, la pista di kart di Agugliano, a pochi chilometri da Ancona. “Certo non è come andare in moto ma i kart sono incredibilmente veloci” confessa Alessia Polita che ha lasciato l’Istituto di riabilitazione di Montecatone il 3 settembre scorso dopo oltre tre mesi e mezzo dal suo ritorno nel centro specialistico imolese per i forti dolori addominali che avevano reso necessario un secondo ricovero. “Sui kart non ho molta esperienza, ma ho già fatto dei giri veloci” dice la jesina determinata a non perdere la carica che l’ha portata a centrare il Campionato europeo femminile STK 600 nel 2005 e i due titoli italiani nel Campionato femminile STK 600 nel 2008 e 2009.