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Alfa Romeo, dal tradimento al riscatto: ecco il piano industriale

Il nuovo piano industriale favorisce Alfa Romeo. Un investimento di circa 5 miliardi di euro e 8 nuovi modelli entro il 2018. Il biscione sfida le tedesche e sparisce la compatta MiTo.
A cura di Pietro Ginechesi
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Piano Industriale Alfa Romeo

Il piano industriale del neonato Gruppo FCA è uno degli argomenti più scottanti degli ultimi giorni. Il futuro di una delle realtà imprenditoriali più potenti d'Italia racchiuso all'interno di un discorso che ha scosso gli animi di investitori e lavoratori. Tra i vari marchi sotto la tutela di FCA è Alfa Romeo quello a ricevere un trattamento migliore, le nuove strategie di mercato puntano al rilancio del biscione partendo dalle basi che hanno reso celebre il costruttore milanese. Harald J. Wester ha elencato punto per punto i dettagli che segneranno il destino di Alfa Romeo.

Un passato glorioso
Gli errori di percorso
Il piano di produzione

Un passato glorioso

Il discorso di Wester si apre con alcune figure storiche associate ad Alfa Romeo. La prima immagine mostra Enzo Ferrari, noto estimatore del biscione e viene citato un passaggio in cui egli stesso definisce il suo amore per Alfa come quello di un bambino per la madre. Un amore che l'ha accompagnato fino alla fine, basti pensare che l'Alfa 164 Twin Spark è stata l'ultima vettura posseduta dal signore del cavallino rampante. Si passa immediatamente a tre piloti: Antonio Ascari, Tazio Nuvolari e Niki Lauda. Fin dalla sua nascita, Alfa Romeo è sempre stata presente in ogni tipo di competizione ottenendo una vasta serie di vittorie in qualsiasi settore. Numerosi successi mai accompagnati da una crescita economica, con dati di vendita quasi sempre insufficienti.

La filosofia aziendale

Comincia un "mea culpa" in piena regola, dove vengono mostrate prima l'Alfa Romeo 164 (sorella della Fiat Croma), poi la Arna (una Nissan Pulsar travestita da Alfa). Nonostante i meriti di vetture come la Brera la 156 (auto dell'anno 1997), tutti questi modelli hanno in qualche modo tradito la filosofia aziendale del biscione, vetture che sono venute meno ai 5 punti fondamentali su cui si dovrebbero basare le Alfa:

  • Motori avanzati ed innovativi
  • Perfetta distribuzione dei pesi 50-50
  • Soluzioni tecniche uniche
  • Il miglior rapporto peso/potenza della classe
  • Design inconfondibilmente italiano

L'obiettivo è quello di tornare ad essere i leader del mercato soprattutto allontanandosi dal concetto di "auto di massa", puntando a nuovi standard di riferimento e soprattutto lanciando la sfida ai competitor tedeschi. Per fare ciò è necessario sfruttare gli "skunk works" ovvero i laboratori segreti dove vengono ideate e sviluppate le nuove tecnologie. Qui 200 ingegneri, in crescita a 600 entro fine 2015, lavorano in piena libertà esenti dall'influenza esterna del gruppo FCA. Le uniche direttive a loro fornite riguardano: la creazione dei migliori sistemi di trazione posteriore ed integrale, la copertura dei segmenti da C ad E comprendendo anche i SUV, sviluppo di nuovi ed esclusivi motori benzina e diesel e la conclusione di 8 modelli entro il 2018 di cui almeno uno entro il secondo semestre 2015.

Il piano di produzione

Piano Produzione Alfa Romeo

Il rilancio parte dai motori, la gamma propulsori sarà totalmente rivoluzionata partendo dai 4 cilindri. Non c'è spazio per le unità aspirate, Alfa Romeo mette il turbo ed il piano prevede un'unità benzina con potenze comprese tra 100 e 180 CV, un secondo benzina di cilindrata maggiore che si attesta tra i 180 e i 330 CV ed un diesel tra 100 e 200 CV. Tornano i V6, frutto dell'alleanza Ferrari-Maserati con un diesel che costituirà una gamma variante tra 250 e 340 CV, mentre il benzina verrà affidato ai modelli alte prestazioni con output da 410 fino a ben 520 CV. Attualmente Alfa Romeo ha un listino molto ristretto basato sulla compatta MiTo, la berlina Giulietta e la sportiva 4C e 4C Spider. Sarà la piccola MiTo la prima vittima del nuovo corso che prevede l'uscita dal segmento B. Resta la Giulietta, che costituirà il modello d'accesso insieme ad un'altra compatta ancora in sviluppo. I primi cambiamenti avverranno verso il quarto trimestre 2015, con l'arrivo dell'attesissima Giulia basata sul nuovo pianale Giorgio a trazione posteriore. Nello stesso periodo arriverà anche una versione Quadrifoglio Verde della 4C. In totale saranno 8 le nuove vetture promesse entro il 2018, tra cui due SUV, uno compatto ed un full-size. Con un investimento di circa 5 miliardi di euro Alfa Romeo pone come obiettivo 400.000 unità entro il 2018. Il nuovo piano aziendale promette molto e riaccende le speranze dei fan del biscione: la sfida alle tedesche, il ritorno al DNA sportivo ed un menù ricco di nuovi modelli, una serie di promesse in attesa di diventare fatti.

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