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Allarme smog, accelera l’invecchiamento dei bambini

Secondo una recente ricerca dell’Università della California di Berkeley, l’esposizione a elevati livelli di inquinamento atmosferico causato dalle emissioni dei veicoli a motore ha conseguenze dirette sulla senescenza cellulare, in particolare su bambini e adolescenti.
A cura di Valeria Aiello
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Che ci sia un legame tra patologie e inquinamento atmosferico, in particolare del sistema cardiopolmonare, è noto da tempo. Ma tra i tanti effetti negativi dell’esposizione a smog e inquinanti atmosferici, ci sono anche conseguenze dirette sull’invecchiamento cellulare, particolarmente evidenti su bambini e adolescenti. Lo sostiene un recente studio dell’Università della California di Berkeley che ha condotto una ricerca per raccogliere informazioni preliminari in relazione ai danni provocati dall’esposizione all’inquinamento atmosferico direttamente sul Dna.

La senescenza cellulare è uno stato in cui la cellula non è più grado di proliferare e prevede un graduale e fisiologico accorciamento dei telomeri, la porzione terminale dei cromosomi che formano il Dna. I ricercatori Usa, sotto la guida del prof. John R. Balmes,  hanno evidenziato una correlazione diretta tra l’esposizione a alti libelli di smog e la velocità di accorciamento della sequenza genetica. “I nostri risultati suggeriscono che le informazioni sulla lunghezza del telomero possano avere un potenziale per essere utlizzate come biomaker di danno al DNA a causa di esposizioni ambientali o infiammazioni croniche” spiegano i ricercatori. Nello studio, pubblicato nel numero di maggio della rivista Journal of Occupational and Environmental Medicine, sono stati osservati 14 bambini e adolescenti residenti a Fresmo, in Calfornia, la seconda città più inquinata degli Stati Uniti. I ricercatori hanno valutato la relazione tra idrocarburi policiclici aromatici (PAHs), un inquinante onnipresente nell’aria, e l’accorciamento delle suddette sequenze genomiche, un tipo di danno al Dna tipicamente associato all’invecchiamento.

“Con l’aumentare dell’esposizione a PAHs, la lunghezza del telomero diminuiva in modo lineare” osservano i ricercatori, aggiungendo che precedenti evidenze sui segni di forte stress ossidativo che può danneggiare i lipidi, le proteine e Dna. Le evidenze scientifiche suggeriscono inoltre, che i bambini possono andare incotro a un diverso regolamento della lunghezza dei telomeri rispetto agli adulti, il che potrebbe renderli più vulnerabili agli effetti dannosi dell’inquinamento atmosferico. “Una maggiore conoscenza dell'impatto dell'inquinamento atmosferico a livello molecolare è necessaria per progettare interventi e politiche efficaci” concludono il prof. Balmes e coautori. Con ulteriori ricerche, i telomeri potrebbero fornire un nuovo biomarcatore quali indicatori degli effetti cellulari all'esposizione all'inquinamento atmosferico. I telomeri potrebbero anche fornire nuove conoscenze per comprendere come l'esposizione all'inquinamento porta a conseguenze negative sulla salute”.

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