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Allarme smog in Europa, il 95% dei cittadini a rischio vive in Italia

Sono 3,9 milioni gli europei che vivono in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell’aria e il 95% di questi risiede in Italia. Il Bel Pese, inoltre, è ai primi posti anche per quanto riguarda il dato sulle morte premature con solo la Germania a fare peggio per i decessi causati da Pm2,5.
A cura di Matteo Vana
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L'Europa ha deciso di dare un taglio alle emissioni con norme sempre più restringenti nei confronti delle auto diesel, colpevoli di inquinare in percentuale maggiore rispetto alle alte automobili. E a guardare i dati dall'ultimo rapporto sulla qualità dell'aria dell'Agenzia Ue per l'ambiente le misure, nei prossimi mesi, dovranno essere ancora più drastiche visto che sono 3,9 milioni le persone che abitano in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell'aria (Pm10, biossido di azoto e ozono) e il 95% di queste vive nel Nord Italia.

Italia ai vertici europei in quanto a inquinamento dell'aria

Una situazione, quella del Bel Pese, resa ancor più grave se si guarda al numero di decessi: l'Italia, infatti, è al secondo posto dietro la Germania per morti causate da polveri sottili Pm2.5 con 60.600 persone mentre occupa il primo per decessi da biossido di azoto con 20.500 e per l'ozono con 3.200. Il dato sulle morti premature conferma i numeri decisamente negativi dell'Italia dello scorso anno, con un lieve peggioramento delle cifre sui decessi. I cittadini più a rischio, secondo i dati europei, sono quelli che vivono nella Pianura Padana con una situazione resa particolarmente critica a causa dei livelli altissimi degli ossidi di azoto. L'Agenzia, inoltre, misura anche anche il parametro degli anni di vita persi, con i valori più alti registrati nelle economie più grandi del continente e quelli relativi (calcolati su 100mila abitanti) che sono appannaggio dei Paesi dell'Europa centro-orientale. Nonostante i lenti miglioramenti, sottolinea lo studio, l'inquinamento atmosferico continua a superare i limiti e gli orientamenti dell'Unione europea e dell'Organizzazione mondiale della sanità, e "rappresenta ancora un pericolo per la salute umana e per l'ambiente".

Il 90% dei bambini respira aria inquinata

Quello relativo all'inquinamento, però, è un problema globale che coinvolge non solo la popolazione adulta, ma anche i più piccoli: secondo gli esperti dell'Oms il 90% di bambini e ragazzi sotto i 15 anni nel mondo, infatti, respira aria inquinata, che è la causa di 600mila morti infantili dovute allo smog respirato in casa e fuori. L'Italia fa parte dei Paesi con la qualità dell'aria peggiore, tanto che il 98% dei bambini è esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili. Gli effetti dell'inquinamento si evidenziano già dalla gravidanza, durante la quale l'esposizione causa parti prematuri e basso peso alla nascita mentre lo smog ha un impatto notevole anche sullo sviluppo cognitivo con possibilità di scatenare malattie respiratorie come l'asma ma anche favorire tumori infantili. Chi ha respirato aria inquinata da piccolo, inoltre, ha un rischio molto maggiore di malattie croniche cardiovascolari da adulto.

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