Allison, Vettel, Raikkonen: il salto di qualità della Ferrari
Dal 2014 al 2015 la Ferrari ha cambiato volto. Nel 2014 la Ferrari non aveva lavorato particolarmente bene sul V6 ibrido turbo e la F14T fu vittima di scelte aerodinamiche che hanno costretto il reparto motori a proporre un blocco stimato di 50 cavalli in meno rispetto alla Mercedes. Quando la pista iniziò a pronunciarsi contro le previsioni della galleria del vento, la scuderia di Maranello ha trascorso la stagione a strappare punti qui e lì piuttosto che svolgere un ruolo di primo piano. Kimi Raikkonen, appena tornato alla Ferrari dopo il periodo 2007/2009, fu il primo a provare la monoposto e rimase parecchio deluso: "Ogni anno si scende in pista, si dà gas, si prova la reazione del volante e si vede come ci si sente con la macchina. Dopo qualche giro è possibile stimare se la macchina sarà buona o no. Abbiamo un sacco di dati disponibili e nessuna squadra vi dirà ‘abbiamo costruito una brutta macchina'. Ma a volte non va come sperato. Sapevamo bene che la macchina non sarebbe stata buona come speravamo e i primi test con i nuovi motori hanno complicato tutto".
Il pilota finlandese non era l'unico a fare ritorno in casa Ferrari: anche James Allison, nominato Direttore Tecnico, dopo aver lavorato con la Scuderia nei primi mesi del 2000, non aveva messo bocca sulla F14T che non aveva nulla a che fare con quelle del decennio precedente. Dopo gli allontanamenti di fine 2014, i nuovi vertici della Ferrari hanno chiesto a Allison di apportare modifiche radicali in vista della stagione 2015 : "Si doveva agire con urgenza. E' stato un momento complicato, perché eravamo impegnati a cercare di lavorare su una macchina che ha avuto difficoltà e cercare di ricavare il massimo delle prestazioni, sapendo che un approccio normale non sarebbe stato sufficiente. Credo che tutto sia decollato nel maggio e giugno 2014, quando la Ferrari ha fatto alcuni cambiamenti nel suo staff".
Allison ha analizzato un altro aspetto importante: la scelta di Sebastaian Vettel. Secondo il tecnico britannico il tedesco ha condotto un'annata straordinaria: "La prima cosa che vuoi da un pilota è che sia veloce e non faccia errori, e spesso chi lo è anche la persona più congeniale con cui andare d’accordo. Ma in questo Sebastian è atipico: molto franco ed è facile lavorare con lui. Riesce a tenere a freno il suo ego per essere parte del gruppo e del team e questo rende il gruppo ancora più solido. Ho lavorato con due ragazzi che capiscono davvero il valore di essere parte di una squadra: Michael e Sebastian. Non voglio denigrare gli altri, ma questo particolare punto di forza di Sebastian lo era anche di Michael".
Se James Allison ha lavorato per correggere le debolezze e le innovazioni del motore di raffreddamento e l'aerodinamica della vettura, la Ferrari si è rivolta al carismatico Maurizio Arrivabene per radunare le sue truppe. Dopo un quarto posto nel 2014, l'arrivo dell'italiano è stato molto positivo per la Scuderia, e a palesare la differenza nella gestione della squadra è stato proprio Kimi Raikkonen: "Ogni squadra è diversa dal suo vicino e ognuno ha il suo modo di fare le cose. Ma penso che il 2015 è l'anno migliore che ho passato in Ferrari. Era molto buono l'ultima volta tra il 2007 e il 2009, ma se devo confrontare allo scorso anno, la squadra è più unita, più aperta e tutto è più chiaro".