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Andrea Antonelli, funerali a Castiglione del Lago

L’ultimo saluto al giovane pilota umbro della classe Supersport morto domenica nel tragico incidente durante il GP di Mosca.
A cura di v.a.
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Nella piccola cittadina umbra, attorno alla famiglia Antonelli, gli amici, i colleghi, i motociclisti, i fan, le autorità, il mondo dei motori e tantissime persone per l’ultimo saluto ad Andrea, il pilota 25enne della classe Supersport di Castiglione del Lago morto domenica scorsa nel tragico incidente durante il GP di Mosca. Dalla camera ardente di Macchie, frazione di Castiglione del Lago, il feretro di Andrea giunge al campo sportivo di San Fatucchio, altra frazione del comune perugino, in un lungo e sentito applauso. Le moto della carovana partita Arezzo alla volta del campo sportivo di San Fatucchio (Castiglione del Lago) risuonano per le vie del paese. La lunga colonna di motociclisti, guidata dal promotore dell’iniziativa, il pilota aretino Luca Scassa, amico e collega di Andrea, accompagna il corteo.

Nell’ultimo tratto la bara viene portata a spalla. Subito dietro il padre Arnaldo, la madre Rossella e il fratello Luca. Sulla quella bara bianca, una maglia con il nome di Antonelli e il numero 8, quello della Kawasaki di Andrea. E poi un grande cuscino di fiori, bianchi anche questi, segno della purezza di un campione strappato alla vita troppo giovane. Tanti, tantissimi gli amici che indossano le magliette con su scritto “sempre con noi”, a suggellare il ricordo che resterà indelebile nei cuori di molti. Accanto all’altare, la moto, il casco e la tuta di Antonelli. A celebrare le esequie monsignor Giuseppe Chiaretti, arcivescovo emerito di Perugia, che ha sottolineato: “Un caro amico di tutti si è spento in maniera tragica e preghiamo quindi per lui. Lo abbiamo amato e lo amiamo perché era un bravo ragazzo. Chiediamo perdono non per le sue ma per le nostre colpe”.

Durante la cerimonia un commosso abbraccio tra la famiglia di Andrea e Lorenzo Zanetti, il pilota che domenica ha travolto Antonelli accidentalmente. Durante il rituale scambio del segno di pace, Papà Arnaldo si avvicina a Lorenzo, lo abbraccia e gli sussurra: "Ora hai un tifoso in più, Andrea vorrebbe così. Ti seguirò e tiferò per te ora che mio figlio non c’è più". Papà Arnaldo cerca di trovare la forza e di dare coraggio a tutti gli altri: “Oggi Andrea mi avrebbe detto: ‘Pà, ma che è tutta ‘sta gente?’. Tranquillo figlio mio, adesso gareggi in cielo e avrai la stessa moto di tutti gli altri. Avremmo voluto essere tutti qui a festeggiare un tuo risultato” e, distrutto dal dolore, conclude dicendo: “La vera tragedia comincerà dai prossimi giorni, quando ci renderemo davvero conto di averti perso per sempre”.

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