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Arriva l’auto biodegradabile: la carrozzeria è fatta di lino e zucchero

Gli studenti dell’Università di Eindhoven hanno realizzato un’auto partendo da materiali biodegradabili. La struttura si basa su fibre di lino e plastiche derivate dallo zucchero.
A cura di Pietro Ginechesi
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Arriva dai Paesi Bassi e si propone come capostipite di una nuova generazione di auto ultra ecologiche. Gli studenti dell'Università di Eindhoven, Olanda, hanno sviluppato una vettura che propone un forte utilizzo di materiali biodegradabili. La gran parte delle componenti utilizzate si basa su fibre vegetali che contribuiscono a rendere Lina, un concentrato di tecnologia ed eco sostenibilità.

Carrozzeria biodegradabile. La vettura è stata chiamata Lina e deve il suo nome al materiale principale su cui si basa. La carrozzeria si basa su un'inedita fibra di lino e diversi pannelli sono realizzati con una speciale plastica sviluppata partendo dallo zucchero. Le poche componenti non biodegradabili sono il motore, le sospensioni, gli pneumatici ed altri elementi essenziali per garantire l'efficienza della vettura. Ancora in fase prototipale, Lina non risulta ancora molto sicura: l'utilizzo di leghe non metalliche rende la vettura particolarmente vulnerabile agli urti e la piccola eco-car non ha superato i crash test.

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Lina è costruita con materiali biodegradabili.

Motore elettrico. Esteticamente poco attraente, Lina non punta molto all'estetica ma propone un ricco pacchetto di tecnologie a basso impatto ambientale. Oltre ai materiali biodegradabili, Lina punta ad un meccanica completamente ad emissioni zero adottando un piccolo motore elettrico. L'intera vettura pesa appena 310 Kg ed è disegnata in modo da poter ospitare comodamente 4 passeggeri. Emettendo zero CO2, la vettura riesce a viaggiare ad una velocità massima di 80 Km/h ma non sono stati resi i dati sulla capacità della batteria e sull'autonomia della stessa. Il percorso di Lina verso l'omologazione stradale è molto duro, soprattutto a causa della evidente carenza di sicurezza della sua struttura, ma lo studio sui materiali potrebbe portare importanti benefici all'intero settore automotive.

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