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Arrivabene: “La Ferrari è regolare, ma sarebbe grave se le nostre idee venissero svelate”

Il team principal della Rossa ammette l’installazione di un secondo sensore sulle batterie della power unit: “Abbiamo aggiunto sensori per andare incontro alla FIA, ma questo progetto è proprietà intellettuale del nostro team. Sarebbe grave se di una nostra idea venisse a conoscenza tutto il paddock”, ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Maurizio Arrivabene e Toto Wolff - LaPresse
Maurizio Arrivabene e Toto Wolff – LaPresse

Sembrava la stagione giusta per la Ferrari, ma le ultime gare hanno – e qualche errore di troppo – sembrano condannare la Rossa all'ennesima delusione. Eppure la SF71H ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per giocarsela alla pari con la Mercedes, dominatrice assoluta degli ultimi anni; un passo in avanti importante quello compiuto dal Cavallino che ha dato vita a sospetti sulla presunta regolarità della monoposto di Maranello.

La questione batterie e il secondo sensore voluto dalla FIA

Per tutto l'anno i rivali della Rossa hanno gettato ombre sulla non conformità della vettura Ferrari, chiedendo spiegazioni e controlli approfonditi alla FIA. Da un paio di gare, come confermato dal team principal Maurizio Arrivabene, la Federazione, d'accordo con la scuderia italiana, ha deciso di montare un secondo sensore sulle batterie della power unit delle monoposto di Maranello; un dettaglio che, secondo il manager bresciano, non sarebbe dovuto venire alla luce.

La Ferrari è regolare, lo è oggi e lo era all'inizio della stagione. Il progetto della nostra batteria è piuttosto complesso – ha spiegato Arrivabene ai microfoni di Sky -. Sono state fatte verifiche in passato, prima e durante la stagione e di comune accordo con la Federazione internazionale sono stati aggiunti sensori per andare ancora più incontro a loro dopo che qualcuno aveva fatto delle illazioni e quindi per fare controlli ulteriori. Questo non ci ha fatto perdere in performance. Detto ciò, c'è un discorso importante da fare: questo progetto è complesso, ma è una proprietà intellettuale della Ferrari. Se oggi tutto il paddock sa che la FIA ci ha fatto una richiesta, e di comune accordo abbiamo accettato di mettere il secondo sensore, mi auguro che un domani un progetto nostro non venga conosciuto da tutto il paddock perché quello sarebbe grave.

Una polemica, quella sulle batterie della Ferrari che, secondo l'accusa, garantirebbe una spinta extra da considerarsi irregolare e che va avanti da inizio anno. Dal canto suo la Rossa si è sempre dimostrata disponibile nei confronti della Federazione, ma la fuga di notizie sul secondo sensore installato non è andata giù al team principal che, dopo aver ammesso che il calo prestazionale del Cavallino nelle ultime gare non dipende da questo sensore, giustamente, cerca di tutelare il lavoro svolto dai propri ingegneri. Quella legata alla batteria è l'ennesima puntata di una lotta tra Ferrari e Mercedes che non si combatte solo in pista, ma anche dal punto di vista tecnologico a colpi di segnalazioni e indagini.

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