Aumenti ingiustificati del prezzo dei carburanti: 8 compagnie sotto indagine
L'aumento dei prezzi del carburante negli ultimi anni ha contribuito ad aumentare in maniera rilevante il costo della vita. L'automobilista, come qualsiasi consumatore, ha coltivato nel tempo una profonda diffidenza nei confronti di quanti partecipano ad aggiungere voci su voci al prezzo del carburante. Dallo stato che carica il tutto con gabelle locali e nazionali, fino all'industria estrattifera, passando ovviamente per il dettagliante della pompa di benzina. Nell'occhio sospettoso dell'automobilista ci sono sempre stati, in cima alla lista, gli aumenti del prezzo dei carburanti nel weekend, nei giorni che precedono scioperi poi annullati, e nei mesi estivi (ad agosto del 2012 il record negativo).
Sospetti che tuttavia ora hanno mosso anche la Guardia di Finanza e la Procura di Varese a mettere otto multinazionali (alcune delle quali con base principale in Italia) sotto indagine: Shell, Tamoil, Eni, Esso, Total Erg, Q8 e Api. Le indagini, ora di pertinenza delle procure di Roma e Milano nelle cui città hanno sede le compagnie in questione, devono accertare l'esistenza di manovre speculative tra gennaio 2011 e marzo 2012 finalizzate ad alzare e abbassare i prezzi del carburante in maniera fraudolenta. Il Codacons, sul cui sito si apprende che le autorità varesine si sono mosse su esposto della stessa Onlus, ha promosso una class action aperta a tutti i cittadini, "indipendentemente dal comune di residenza". Compilato il form e presentando il documento stampato e compilato alle forze dell'ordine, il dichiarante si qualifica come parte offesa. Gli automobilisti interessati chiederanno dunque 2000 euro di danni alle compagnie petrolifere e si impegnano allo stesso tempo a devolvere il 5×1000 al Codacons e a iscriversi alla stessa Onlus per l'anno in corso.