Aumento limite di velocità: no dell’Asaps
Aumenti del limite di velocità? No, grazie. È così che prende posizione l’Asaps nei confronti del ventilato aumento del limite di velocità. L’Associazione spiega che “è vero la proposta dei 150 riguarda le autostrade a 3 corsie sottoposte a controllo del Tutor. Ma il Tutor era stato istallato per limitare la velocità e la sinistrosità. Non per elevare poi di nuovo i limiti. Con lo stesso principio visto che sono aumentati gli airbag nelle vetture i conducenti potrebbero pretendere di andare a sbattere più forte. In una fase in cui le vittime negli incidenti del fine settimana tornano a crescere + 6%, di notte + 28%, in autostrada +18% una proposta del genere è, a dir poco, sorprendente.
In Italia va ricordato che il limite di velocità, su alcune tratte ovviamente, è di 130 km. Chi viaggia con una media di 137km%, pari al 5% di tolleranza, non incorre in nessuna sanzione, mentre che viaggia ad una media di 147% rischia una multa di appena 38 euro. Alzare il limiti di velocità a 150% permetterà a chi viaggia ad una media di 200% di incorrere in una multa di appena 155€ con solo 3 punti di decurtazione dalla patente.
Continua l’Asaps: “Ovviamente concordiamo con la revisione di alcuni più bassi e cervellotici limiti di velocità che sono, in alcuni casi, impossibili da osservare e servono solo agli enti proprietari della strada per tutelarsi in caso di incidente e, a volte, per far cassa. Crediamo però che una sana etica della sicurezza in un Paese che non brilla fra quelli che possono dare esempi in materia, meriti maggiore prudenza. E' opportuno evidenziare che un'auto sulla rete autostradale percorre mediamente tratte di 150 km (210 km i veicoli pesanti). Bene, questo vuol dire che a 130 km/h la vettura coprirà il percorso risparmiando ben 8,12 minuti. Non ci sembra che valga la pena se lo rapportiamo all'aumento del rischio. Di più. L'aumento della velocità farà aumentare il numero degli incidenti (è matematico) con le conseguenti interruzioni. della circolazione. Quindi chi percorre giornalmente la rete alla fine dell'anno ci rimette in termini di maggior tempo perso”.
Eugenio Tinto