Austin, cattiva sorte per Dovi. Pedrosa lo atterra e si scusa, a Jerez serve amuleto
Quando Andrea Dovizioso era stato falciato da Andrea Iannone prima del traguardo in Argentina, probabilmente avrà pensato di aver pagato la sua buona dose di sfortuna stagionale. Solo una settimana più tardi, la sorte stessa gli ha giocato un brutto scherzo, vittima fatalmente designata dell’errore di un altro pilota. Sul circuito delle Americhe di Austin, a stenderlo alla staccata della curva 1 è stato Dani Pedrosa che ha perso il controllo della sua Honda, finendo per centrare la Ducati di Andrea all’altezza della ruota posteriore. Pochi centimetri più avanti e Andrea non avrebbe raccontato di un destino avverso che lo tiene fuori dal podio per la seconda gara consecutiva.
Perdere due podi possibili su tre è l’aspetto più pesante da accettare in ottica campionato – dice Dovizioso – Però voglio guardare il lato positivo perché nella sfortuna ho avuto fortuna, non mi sono fatto male e vista la dinamica poteva andare molto peggio.
Avrebbe potuto spezzarmi una gamba – aggiunge Dovizioso – Invece ho solo qualche botta ma fa rabbia pensare che oggi avremmo potuto essere secondi in campionato a pochi punti da Marquez.
Al momento dell’incidente, all’inizio del 7° giro, Dovizioso viaggiava in terza posizione, consapevole di non avere i numeri per lottare con Marquez ma pronto al duello con Jorge Lorenzo che tra due settimane, a Jerez, dovrebbe annunciare il contratto con la Ducati per il biennio 2017-2018. Dalla sua, in pista Pedrosa si è subito sincerato con Andrea e si è scusato nuovamente quando i due erano rientrati ai box.
Purtroppo ho fatto un piccolo errore, perdendo l’anteriore in frenata quando stavo entrando in curva – ha spiegato Pedrosa – Ho perso il controllo e ho cercato di evitare l’incidente, ma sono caduto e ho finito per travolgere Dovizioso.
È stato un impatto molto forte – ha spiegato Pedrosa – Sono felice che stia bene e che l’impatto della moto non gli abbia portato conseguenze di rilievo.
È stato un peccato finire la gara in quel modo, e mi sento particolarmente male per Andrea e mi scuso con lui.
A Dovizioso non resta che smaltire la delusione della seconda caduta di fila in vista del prossimo round in Spagna. Anche ad Austin come in Argentina, le Desmosedici GP hanno mostrato la loro competitività e, con il ritorno in Europa, in Ducati ci sarà la consapevolezza di aver fatto comunque un buon lavoro da inizio stagione. Anche se al box del Dovi manca un amuleto scacciaguai per allontanare questo flusso malefico che lo ha fatto sprofondare in settima posizione in classifica piloti a 43 punti di ritardo da Marc Marquez che con 66 punti in tre gare è già scappato via.