Australia, da 5 anni lotta per farsi riconoscere la firma (a pene) sulla patente
In molti identificano nella firma un’espressione della propria personalità ma si può dire lo stesso per il caso Jared Hyams, un 33enne australiano che da 5 anni lotta per vedersi riconosciuta legalmente la sua firma, a forma di pene, sulla patente di guida, il passaporto e la carta d’identità. Per Hyams quello che era ha iniziato un po’ per divertimento, riporta The Age, si è trasformato in una lunga battaglia legale contro le Autorità australiane per il riconoscimento della sua “firma” come autentica.
Ho pensato che sarebbe stato divertente. Se l’avessero approvato, per il prossimo anno, avrei pensato a qualcosa di diverso – ha spiegato l’uomo – Ma da quando ho messo questa firma, ho cominciato a ricevere lettere e telefonate che mi dicono che non posso utilizzarla sui documenti”
Questo ha scatenato qualcosa in me, non ho capito se queste persone erano offese o se l’avevano presa sul personale.
Da allora, Hyams ha iniziato a studiare legge all’Università, decidendo di rivendicare la firma “a pene” come proprio segno distintivo, anche su carte e documenti. Fino a quando è riuscito ad avere la nuova patente di guida, utilizzando la firma, e l’Autorità di Victoria che regolamenta alcolici e gioco d’azzardo gli ha concesso anche il pass. Analogamente, ha utilizzato la sua firma per la tessera sanitaria, la carta d’identità. il libretto universitario, la carta dello studente e la tessera della biblioteca, e anche per aprire un conto in banca. Solo adesso, però, il caso di Hyam è balzato alla cronaca, per aver utilizzato la firma sulla documentazione destinata al VicRoads, l’ente governativo dello stato di Victoria che si occupa del rilascio e rinnovo della patente, che ha rifiutato l’istanza, definendo la firma “offensiva”, mentre il Dipartimento per il Commercio e gli Affari Esteri gli ha negato il passaporto, perché l’immagine potrebbe essere considerata una molestia sessuale nei confronti del personale. Il Dipartimento di giustizia ha anche annullato una sua richiesta di lavoro in un orfanotrofio, sempre a causa della firma. E anche se non è ancora deciso se gli verrà o meno riconosciuta legalmente, Hyams assicura che continuerà a utilizzare la firma fino a quando le Autorità australiane rimarranno ferme nella loro opposizione.