video suggerito
video suggerito

Auto ad idrogeno, scettica la Fiat secondo Autocar

Il magazine britannico riporta il giudizio negativo della casa torinese sulle tecnologie dell’idrogeno. In compenso ci sarebbe un’apertura sull’elettrico, se si adotta il sistema di ricarica wireless.
A cura di Redazione Motori
28 CONDIVISIONI
Il propulsore elettrico della Fiat Panda Hydrogen del 2006.
Il propulsore elettrico della Fiat Panda Hydrogen del 2006.

Secondo il noto magazine di settore Autocar, Fiat non avrebbe più intenzione di sviluppare la tecnologia ad idrogeno. Dopo aver mostrato nel 2001 il prototipo della 600 ad idrogeno e nel 2006 quello della Panda, lo scetticismo si sarebbe definitivamente trasformato nella volontà di puntare soprattutto sul metano. In assenza di dichiarazioni ufficiali da parte del Lingotto, le affermazioni di Autocar, se non sono mere supposizioni, possono essere indiscrezioni di quanto si è detto durante la conferenza dell’associazione degli ingegneri americani a Detroit. In questa occasione, peraltro, Marchionne avrebbe ricordato (ancora una volta) che la 500 elettrica commercializzata in California costerebbe all'azienda circa 10mila dollari per ogni esemplare venduto.

Dall'elettrico, torniamo all'idrogeno. Secondo la Fiat raccontata da Autocar, i problemi che ostacolano in maniera determinante la diffusione di questa tecnologia sono sostanzialmente due. Da un lato la rete di distribuzione dell'idrogeno: pompare questi atomi per tutto il paese così come si fa per il gas naturale sarebbe troppo costoso. Dall'altro lato, le celle a combustibile sono soggette ad una rapida obsolescenza. L'idrogeno, proveniente da combustibili fossili, contiene infatti sempre piccole quantità di ossido di carbonio, che, con il tempo, sporcano i catalizzatori al platino. Risultato? Almeno nel breve termine bisogna preferire il metano, grazie al quale la nuova Panda emette solo 86g/km di CO2. Benzina e diesel non arrivano agli stessi risultati (ma l'elettrico fa decisamente meglio).

Sull'elettrico, però, è possibile fare qualche pensierino, stando a quanto avrebbe ipotizzato Marchionne. Anche per questi motori il problema è l'autonomia e la rete di distribuzione, ma l'ausilio di una tecnologia più moderna potrebbe risolvere il problema ed imporre l'auto elettrica. La proposta della Fiat sarebbe stata quella di affondare sotto il manto stradale un sistema di ricariche che funzionerebbero in wireless. Il costo per fornire un paese come l'Italia o il Regno Unito di una rete simile di ricarica sarebbe di circa 50 miliardi di sterline. La Tav da Londra a Birmingham, avrebbe fatto notare la Fiat, costa 33 miliardi di sterline.

[Foto da Wikipedia]

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views