Non solo la Fiat Multipla. Anche due Ferrari tra le auto più brutte di sempre
Torniamo a parlare di auto brutte e di alcuni dei modelli che sembrano avere l’esclusiva quando si parla di peggiori quattro ruote della storia dell’auto. Vetture che, in molti casi, hanno segnato la storia dell’industria automobilistica ma anche degli automobilisti che le hanno guidate, visto che non è mai troppo piacevole essere al volante di un’auto riconosciuta come “brutta”. Tra queste, però, anche icone del passato destinate ad essere ricordate per aver deluso le aspettative non solo dei clienti ma anche delle stesse case automobilistiche, sia dal punto di vista estetico che motoristico. Proprio come le due Ferrari finite nella classifica delle 56 auto più brutte di tutti i tempi stilata da Carophile.org.
Le più brutte di tutti i tempi
Ad aprire l’elenco, in rigoroso ordine cronologico, troviamo la Horsey Horseless del 1899, un veicolo “bizzarro” perché nelle intenzioni del suo inventore, Uriah Smith di Battle Creek, in Michigan, avrebbe dovuto calmare i nervi dei cavalli che condividevano la strada con le prime automobili. Da qui, narra la leggenda, l’idea di sistemare una testa di cavallo in legno nella parte anteriore del veicolo, nella speranza che questa rendesse il buggy quanto più simile a un carro trainato dai cavalli. Scorrendo le pagine, troviamo la Fuller Dymaxion del 1933, inizialmente progettata come auto volante. L’intenzione era quella di installare dei motori a reazione e delle ali gonfiabili, in modo da poter passare dalla modalità auto a quella aereo gonfiando le ali. Tuttavia, nessuno dei tre prototipi realizzati entrò in produzione per alcuni difetti di base oltre i 80 km/h e, proprio durante le operazioni di miglioramento, un incidente mortale che coinvolse una Dymaxion mise fine ai sogni di gloria della vettura.
Prima di arrivare a modelli più recenti, tra le più brutte di tutti i tempi troviamo icone come la Renault Dauphine del 1956, la King Midget Model III del 1957, la Ford Edsel, la Lotus Elite e la Zundapp Janus del 1958. Tra le più brutte di quegli anni anche la Amphicar del 1961, vettura progettata per essere sia auto che barca, anche se in realtà il modello non era adatta in nessuna delle due versioni. Uno dei problemi più grandi, oltre alla velocità massima di appena 7 miglia orarie (11 km/h), era che la Amphicar non era a tenuta stagna e il solo motivo per cui rimaneva a galla era perché la pompa di sentina era in grado di tenere il passo con le perdite. Ma se, per qualche motivo, la pompa si fosse otturata, da imbarcazione l’Amphicar sarebbe diventata una semplice auto che affondava.
Lungo anche l’elenco delle più brutte degli anni ’70. Prima tra tutte la Bond Bug Three-Wheeler del 1970, i cui progettisti, affascinati dall’idea di produrre auto in fibra di vetro, scelsero una linea che ricordava il muso si un’astronave dei film di fantascienza. Commercializzata nel solo colore arancione fluo, il veicolo non era solo brutto a vedersi ma anche poco sicuro, cisto che tendeva a ribaltarsi a causa del design a tre ruote. Come la Bond Bug Three-Wheeler anche la Triumph TR7 del 1975, una delle ultime auto prodotta dalla Triumph prima di chiudere i battenti nel 1984, aveva una forma a cuneo che non le donava particolarmente. Ispirata invece a una navicella spaziale russa Sputnick, la Trabant del 1975, costruita nella Germania dell’Esr e chiaro esempio di veicolo di matrice comunicsta. Motore particolarmente inquinante e la mancanza della pompa del carburante, aveva obblicato i progettisti a posizionare il serbatoio della benzina sopra il modtore, aumentando così il rischio di incendio in caso di incidente frontale.
Anche due Ferrari in classifica
A sorprendere però, è la presenza di due Ferrari in classifica. Anche la casa di Maranello ha commesso degli scivoloni nella sua storia, e uno di questi è la Mondial 8 del 1980. Basata sul telaio della 308, era spinta da un V8 di appena 214 cavalli ed il motore stesso aveva una serie di problemi così come l’elettronica. “Non era raro sentire l’odore di fili bruciati” si legge su Carophile che attribuisce le tante mancanze alla decisione del Cavallino di produrre una Ferrari (relativamente) a buon mercato. Lascia perplessi anche la presenza della DeLorean DMC-12 del 1981 che sarebbe diventata una star planetaria grazie al film Ritorno al futuro. Nella realtà l’auto era troppo pesante, sottoalimentata dal piccolo V6 da 2,8 litri, e troppo costosa. Altro problema era rappresentato dalle portiere ad ali di gabbiano che richiedevano una forza non comunque per aprirle e chiuderle. A rinfoltire le fila delle peggiori degli anni ’80, sempre secondo il sito Carophile, anche la Maserati biturbo del 1984, l’Alfa Romeo GTV 6 del 1985.
I gusti sono gusti e non tutti saranno d’accordo nello scoprire che tra le peggiori auto degli anni ’90 troviamo modelli come il Ford Explorer del 1990, la Subaru SVX del 1991, la BMW 318ti del 1995, ma soprattutto la Ferrari F50. Proprio quest’ultima, infatti, a non reggere il confronto con la straordinaria F40. Nonostante i suoi 513 cavalli, secondo gli esperti di Carophile la F50 era “orribile” sul piano estetico. “Senza dubbio la più brutta Ferrari mai costruita” per via delle vaschette sul cofano e delle cavità sui pannelli laterali e dell’alettone. Tra le più brutte per antonomasia, non poteva certo mancare la Fiat Multipla del 1998, il cui look ricorderebbe quello di “un’auto ripetutamente bombardata da radiazioni fino a mutare”. Meccanicamente, la Multipla era però una vettura “decente” con un buon motore e interni confortevoli.