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Auto connesse, l’Aci lancia l’allarme privacy sul trattamento dei dati

Promossa dalla Fia e sostenuta in Italia dall’Automobile Club, parte la campagna internazionale “My Car My Data” sul problema della proprietà dei dati raccolti e trasmessi dai veicoli connessi.
A cura di Valeria Aiello
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Quando si compra un’auto equipaggiata con sensori, geo-localizzatori e dispositivi che raccolgono e trasmettono dati, il più delle volte viene chiesto di firmare un contratto che include la possibilità per il costruttore di accedere ai dati del veicolo, incluse le abitudini di guida, permettendo al conducente di fruire di una serie di servizi supplementari.

In futuro le auto saranno sempre più in grado di comunicare le preferenze alla guida, permettendo di offrire servizi personalizzati al conducente. Ma con quali diritti? Per il 90% dei cittadini europei, i dati del veicoli appartengono al proprietario stesso, e ognuno dovrebbe poter scegliere se condividere o no questi dati e con chi. Attualmente però, si può solo scegliere se inviare i propri dati alla casa costruttrice o annullare la sottoscrizione, ma non è chiaro se l’annullamento interrompa anche l’invio dei dati dal veicolo. Contrariamente a quanto accade con cellulari e smartphone, non si viene informati quando i dati vengono raccolti e trasmessi.

Lanciata dalla Regione I della Fia, la Federazione Internazionale dell’Automobile, e in Italia affidata all’Aci, parte la campagna di sensibilizzazione “My Car My Data” che si propone di dare forza ai consumatori, informandoli sulla connettività e mettendoli al corrente dei loro diritti.

L’ACI e la FIA vogliono che tu sia davvero proprietario dei dati prodotti dal tuo veicolo e promuovono il principio del “consenso informato” per l’accesso ai dati sui comportamenti di guida. – informa Aci.

Tu, e solo tu, puoi decidere se condividere i tuoi dati e con chi, e mantenere così la libertà di scegliere i servizi di cui hai bisogno per i tuoi viaggi.

La crescita esponenziale del numero di dati, compresi quelli telematici che provengono dai veicoli, rende ormai necessaria una profonda revisione della legislazione – sottolinea l’Aci nelle Faq consultabili sul sito – Le nozioni di consenso e trasparenza sono al centro di accese discussioni in seno alle Istituzioni Europee.

Entro il 2018 tutti i veicoli nuovi saranno equipaggiati con l’eCall, un sistema di sicurezza che contatterà automaticamente il soccorso in caso di incidente ed entro il 2017 la Commissione Europea dovrà decidere se questo sistema di comunicazione sarà sicuro e chiuso, e quindi sotto il solo controllo delle case costruttrici, oppure sicuro ma aperto, con la possibilità di garantirne l’accesso a numerosi fornitori di servizi – precisa l’Aci che sostiene la campagna FIA insieme a numerosi Automobile Club europei, ADAC Germania, FDM Danimarca, AL Finlandia, ÖAMTC Austria, the AA Regno Unito, CCC Regno Unito, ACA Francia, AvD Germania, AMSM Macedonia, attraverso il sondaggio online alla pagina sondaggi.aci.it cui tutti sono chiamati a rispondere e attraverso iniziative di sensibilizzazione nei confronti del pubblico e delle autorità competenti.

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