Auto d’epoca: a breve un Registro regionale dei veicoli d’interesse storico
Bisogna avere cura dei propri gioielli, preservarli, coccolarli, custodirli, per far si che la mannaia del tempo non intacchi nulla, nemmeno un centimetro di vernice. E se magari ci fosse anche un registro regionale che raccoglie i dati delle auto d’epoca, tanto meglio per i proprietari di questi pezzi di storia, testimonianza di un ingegno che evolvendosi ha lasciato spazio alla sostanza, vendicandosi sulla poesia.
È di Franco Rinaldi, vice presidente del gruppo parlamentare PD, l’idea di presentare un disegno di legge volto alla realizzazione di un Registro ragionale dei veicoli di interesse storico alle dirette dipendenze dell’Assessorato delle infrastrutture e della mobilità. Per Franco Rinaldi l’obbiettivo è “quello di razionalizzare e semplificare la normativa riguardante i veicoli storici e, nel contempo, quello di riconoscere il valore storico-culturale del mondo dei veicoli d'epoca, un settore sempre più in crescita e il cui valore è globalmente riconosciuto”.
Per il parlamentare del Pd l’esigenze è quella di liberare i proprietari di auto d’epoca dal vincolo dei Club privati che rappresentano l’unico organo garante nella gestione di tali autoveicoli: “il disegno di legge muove dalla considerazione che sia profondamente ingiusto che il proprietario di un veicolo storico o di interesse storico-collezionistico debba obbligatoriamente aderire ad un Club privato, che di fatto va a sostituirsi ad un ufficio impositore pubblico rilasciando in regime di monopolio certificati di agevolazioni fiscali. In questo senso ritengo necessario intervenire razionalizzando e semplificando gli adempimenti prescritti per la circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico e dei veicoli d'epoca di proprietà o sui quali sussista diritto reale di godimento di persone fisiche o giuridiche che abbiano la residenza nella nostra regione”.
Eugenio Tinto