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Auto Ecologiche: incentivare la diffusione per reintegrare i fondi dello stato

Secondo i dati redatti da Federauto lo stato italiano quest’anno introiterà circa due milioni di euro in meno rispetto agli anni passati. Causa del disagio è il mercato automobilistico in calo. Per riparare al deficit Federauto propone maggiori incetivazioni nei confronti delle vetture a basso impatto ambientale.
A cura di Luigi Ruggiero
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Auto ecologiche

Il mercato dell'auto è calato sotto la soglia dei 2.000.000 di pezzi, primo ad esserne danneggiato è lo Stato stesso. Lo ha dimostrato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto (la Federazione dei Concessionari auto), che dopo tante battaglie ieri ha finalmente incontrato il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. Ai microfoni Bernacchi dichiara:

Abbiamo consegnato e illustrato al Ministro un documento nel quale Federauto evidenzia che i 3.800 concessionari ufficiali di autoveicoli italiani fatturano il 6% del PIL impiegando 178.000 addetti, e che questi numeri, aggiungendo i costruttori e l'indotto, raddoppiano arrivando al 12% del PIL. Nel mondo dell'autoveicolo, inoltre, sommando concessionari, officine, costruttori, indotto diretto e allargato, si arriva a 1.600.000 addetti. Una realtà di grande peso sotto ogni punto di vista.

La drastica riduzione della domanda va quindi ad intaccare indirettamente le tasche dello Stato, che quest'anno vedrà ridurre i propri introiti di circa 2 miliardi fra IVA e tasse di vario genere. Calo tendenzialmente incentivato, in buona parte, dal calare della domanda (di quasi il 90%) di vetture alimentate da combustibili più ecologici quali Metano e GPL, causato dal mancato rinnovo degli incentivi statali, o gli scarsi fondi dedicati allo stesso, a supporto degli automobilisti che vedono nella trasformazione una spesa troppo onerosa.

In questi giorni di crisi, dunque, durante i quali il costo della benzina continua a salire causa i distributori autorizzati che non accennano ad abbassare i prezzi, nonostante il valore dello stesso greggio sia stato ribassato in borsa dopo i terribili eventi avvenuti in Giappone nei giorni passati; e causa l'ulteriore accisa di 1 – 2 centesimi di euro sul prezzo ultimo del carburante che lo Stato ha imposto per reintegrare i fondi dello spettacolo (eliminando così il rincaro dell'ingresso a cinema che sarebbe dovuto salire ad un euro), la Federauto propone come opzione per reintegrare i fondi perduti quella di incentivare in Italia lo scarso utilizzo delle auto ecologiche.

Secondo Federauto infatti, rinnovare il parco auto comprendente circa 11.000.000 di vetture oramai obsolete ed in più poco sicure ed oltremodo inquinanti, troverebbe compenso in maggiori introiti per lo Stato sottoforma di mancato soccorso a quei problemi che possono essere causati proprio da tali vetture come: minori malattie (ritrovando una migliore qualità dell'aria), riduzione degli incidenti stradali (con minori contributi da versare a persone che dagli stessi potrebbero ritrarne invalidità) e sopratutto l'integrazione e/o il mantenimento di nuovi ed attuali posti di lavoro che contribuirebbero agli introiti totali tramite i contributi da essi versati.

E' risaputo, che in Italia dal 2009 ad oggi, le cifre relative alle immatricolazioni di vetture ecologiche sono rimaste le stesse. Tuttavia è da considerare molto importante il fatto che in Italia la copertura della rete di ricarica è molto scarsa, nonostante i vari progetti attuati (in larga parte nelle cittadine del nord). A questo, infine, va ad aggiungersi anche la titubanza delle compagnie assicurative nel proporre prezzi vantaggiosi ai possessori di vetture ecologiche. Sono poche infatti quelle che premiano le auto meno inquinanti, un problema anche dovuto al fatto che tuttora nel nostro Paese non sono autorizzate compagnie assicurative estere, che contribuirebbero in larga parte a rendere i prezzi di mercato molto più competitivi di quelli attuali.

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