Auto, Italia in ripresa: ad ottobre immatricolazioni +9,2%
Segnali di ripresa per il mercato delle auto nuove in Italia: vendite in crescita del 9,2% rispetto all’anno precedente e primi dieci mesi dell’anno che fanno segnare un rialzo percentuale del +4,2% (1.158.896 immatricolazioni da gennaio 2014) rispetto allo stesso periodo del 2013. Del resto non era difficile fare meglio dello scorso anno ma i volumi restano quelli di vent’anni fa. A settembre l’incremento di vendite era stato del 3,3% ma quello del mese di ottobre non si tratta del rialzo più deciso dal momento che a febbraio si era toccato il 9,5%, una variazione favorita dal rinnovo delle flotte aziendali. Scende la quota del mercato delle vetture intestate ad aziende mentre il trend è positivo per quanto riguarda il settore privati, cresciuto del 15% rispetto allo stesso periodo del 2013 con un bilancio da inizio anno di +1,8%.
Boom per le alternative, bene diesel
Sono le auto ad alimentazione alternativa a far segnare l’incremento più interessante: per GPL e metano il segno positivo si assesta rispettivamente al +33,4% e +47,6% ad ottobre, con una crescita pari al +4% e + 4,8% da inizio anno. In forte crescita anche le ibride che fanno registrare incrementi del 47% rispetto allo stesso mese del 2013 e un 33% da inizio anno.
Bene Renault, FCA sotto la media
Per quanto riguarda i gruppi, quadro positivo nel mese di ottobre per Renault (+32,4% ad ottobre e +27,4 da inizio anno) con i marchi Dacia e Nissan che ad ottobre registrano un incremento del +75,6% e +30,57% rispettivamente. Sotto la media del mercato FCA che ad ottobre fa segnare un timido +5,6% con il marchio Fiat fanalino di coda (+0,08%, +0,83% da inizio anno) mentre la crescita più sensibile si registra per Jeep (+136,77%, +50,71 da inizio anno) mentre i gioielli Maserati e Ferrari registrano rispettivamente +226,5% (+507% da inizio anno) e +114% (+21,26 da inizio anno). Rispetto all’ottobre 2013, maglia “nera” per General Motors (-17,5%) solo in parte controbilanciata dai buoni risultati di Opel (+18%), e per Daimler (-17,38%) pesantemente segnata dalla contrazione di Smart (-54,06%).