Auto in Italia, un paese diviso da più tendenze
L’Italia ha da sempre una divisione interna che travalica l’unità nazionale, lo testimonia l’eterno divario che separa il nord del paese dal centro e dal sud. Differenze che si riflettono su diversi piani, anche su quello dell’automobile. Un'indagine realizzata dall’Istituto di ricerca indipendente SWG, che è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione fa emergere la fotografia di un Paese frammentato, in cui esistono ancora differenze significative da Regione a Regione. Il mercato dell'auto è sempre un ottimo termometro per misurare la salute del Paese.
La differenza più significativa che emerge da questa fotografia è la tendenza delle Regioni nelle regioni del nord all’acquisto di auto nuove, mentre nel sud il parco auto sembra essere costituito da auto vecchie e prevalentemente di marchi italiani. Girando per le strade del Lazio o dell’Emilia Romagna è più facile incontrare auto nuove, mentre se si gira per la Basilicata o la Puglia la situazione è diametralmente opposta.
Per quel che riguarda l’acquisto di marchi “made in Italy” piuttosto che quelli esteri la fotografia evidenzia differenze sostanziose e sostanziali, se in Basilicata o in Molise l’automobilista gradisce acquistare auto di marchi italiani, gli automobilisti della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia preferiscono acquistare marchi principalmente esteri. Ancora una volta il quadro non è positivo, se si considera che le vetture nuove di fabbrica permettono di godere dei vantaggi della tecnologia, come ad esempio i motori Euro5, cosa che le auto più datate non possono garantire.
A tale dato si collega direttamente l’elevata quantità di emissioni di gas nocivi per l’ambiente. Tirando le somme è bene che il Governo continui con la filosofia degli ecoincentivi, anche per ridurre un divario interno al paese che si riduce sempre ad una mera discriminante economica.
Eugenio Tinto