Auto storiche, in Gran Bretagna niente revisione se hanno più di 40 anni
Buone notizie per gli appassionati di auto storiche che vivono Oltremanica: i veicoli con più di 40 anni non dovranno essere più essere sottoposti alla revisione obbligatoria. Il Governo britannico ha infatti deciso di esentare dai controlli annuali su sicurezza ed emissioni, il cosiddetto MoT test gestito dal ministero dei Trasporti, le auto immatricolate prima del 1977. Lo riporta Auto Express precisando che la manovra interesserà 293mila veicoli per i quali non sarà più necessaria la revisione. Questi ultimi andranno a sommarsi ai circa 197mila veicoli immatricolati prima del 1960 che erano già esentati dalla revisione annuale.
In UK niente revisione se l'auto ha più di 40 anni
Il Dipartimento dei Trasporti britannico ha convenuto che, trattandosi di veicoli da collezione e comunque con un certo valore storico, la cura dedicata dai proprietari è garanzia delle buone condizioni oltre che, vista l’età dei veicoli stessi, la percorrenza annuale è decisamente limitata. Inoltre, le moderne operazioni di revisione non sono adeguate ad auto che hanno più di 40 anni, motivo per cui era stata anche avanzata la proposta di controlli specifici per questa tipologia di veicoli. Proposta che però è stata accantonata a favore dell’esenzione che entrerà in vigore a partire dal 20 maggio 2018.
In Italia stessa frequenza delle auto con più di 4 anni
A sgranare gli occhi sono i collezionisti italiani che sono invece costretti a sottoporre i propri veicoli al controllo periodico con la stessa frequenza dei veicoli che hanno superato i quattro anni dalla data di immatricolazione. In Italia, infatti, la tanto attesa rivoluzione delle revisioni non ha previsto alcuna agevolazione per auto e moto storiche, ultraventennali o ultratrentennali che siano, per le quali la revisione obbligatoria scatta comunque ogni due anni. A cambiare, entro il 20 maggio 2018, ultima data utile per la piena operatività delle disposizioni della direttiva europea 2014/15, sarà invece l’introduzione del certificato di revisione, un documento che conterrà i dati identificativi del veicolo (come targa, categoria del veicolo e numero di telaio) nonché data, luogo ed esito della revisione, tra cui la verifica sull’efficienza dell’impianto frenante e la lettura del contachilometri al momento del controllo. Salvo diverse disposizioni, il certificato con il chilometraggio affiancherà l’adesivo dell’esito che, come solito, dovrà essere applicato alla carta di circolazione.