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Autostrade, i motociclisti chiedono tariffe agevolate

Federazione Motociclistica Italiana (FMI), l’associazione Nazionale Ciclo Motociclo e la rivista Motociclismo chiedono pedaggi ridotti per le due ruote come succede nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea.
A cura di Matteo Vana
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Moto in autostrada
Moto in autostrada

Autostrada sì, ma con un pedaggio ridotto: è questa la richiesta della Federazione Motociclistica Italiana (FMI), l’associazione Nazionale Ciclo Motociclo e la rivista Motociclismo che insieme stanno portando avanti la propria battaglia per permettere ai veicoli a due ruote di pagare un pedaggio inferiore rispetto alle normali automobili.

Due pesi e una sola tassa

L'accusa è quella di creare una disparità. La rete autostradale italiana, infatti, è una delle poche in tutta Europa a non fare prezzi differenti a seconda del tipo di mezzo usato. In Francia, ad esempio, a tratta Parigi-Lione (453 km) costa 33 euro per le auto e 20 per le moto. Nel nostro paese, per uno spostamento simile come la Firenze–Napoli (468 km), una moto di piccola cubatura paga quanto una vettura di grossa cilindrata: 33 euro. Una situazione che viene ritenuta impossibile dai motociclisti, compatti in questa battaglia, che si chiedono come sia possibile far pagare lo stesso prezzo anche a chi occupa un quarto dello spazio e pesa molto meno rispetto a una qualsiasi automobile. Molti vedono nell'autostrada la via più sicura per gli spostamenti e quello del pedaggio ridotto potrebbe essere un incentivo importante.

Dal 2008 al 2015 l'incidentalità della moto si è dimezzata e il traffico autostradale su due ruote vale lo 0,5% del fatturato delle concessionarie, rendendo di fatto sostenibile, già adesso, una diversa tariffazione per auto e moto. Proprio per questo a giugno, insieme alla rivista Motociclismo, verranno distribuiti adesivi per scatenare – anche attraverso l’hashtag #metapedaggio – quello che viene definito come il guerrilla marketing contro questa ingiustizia made in Italy.

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