Autostrade, pugno duro dell’Ue contro i furbetti del casello
Tempi duri per i furbetti del casello: l’Unione europea lavora a nuove norme, come parte del cosiddetto First Mobility Package, per la revisione della direttiva 2009/750/CE e in particolare ad alcune modifiche che permetteranno di pizzicare chi, in un altro Stato membro, non paga pedaggio convinto che, guidando un’auto con targa straniera, possa farla franca. L’obiettivo principale è quello di rendere interoperabili i sistemi elettronici per il pagamento del pedaggio, rimuovendo ostacoli amministrativi, comprese le specificità tecniche locali, e facilitando così l’accesso dei fornitori di telepedaggio al mercato dei servizi di riscossione. In pratica, gli utenti delle rete stradale potranno viaggiare attraverso l’Ue e pagare il proprio pedaggio mediante un unico dispositivo di bordo (tipo Telepass) che sarà utilizzabile in tutti gli Stati membri.
Pugno duro dell’Ue contro i furbetti del casello
Il nuovo quadro normativo è raccolto, al momento, in un unico documento tecnico che nel linguaggio comunitario di chiama “general approach”, trasmesso dalla Commissione al Parlamento e al Consiglio dell’Ue – dove hanno voce le singole Nazioni, ora autorizzate a trattare. Nell’orientamento, la Commissione ha inoltre rafforzato e chiarito le disposizioni in materia di protezione dei dati. L’obiettivo è quello di creare una sorta di “unione autostradale” in cui le società che si occupano della riscossione dei pedaggi possano scambiare le informazioni in tempo reale. “Tali nuove norme assicureranno il pagamento del pedaggio da parte di tutti gli utenti della rete stradale, ovunque essi si trovino nell’Ue. E un’accresciuta interoperabilità tra i diversi sistemi di telepedaggio migliorerà la mobilità in tutta l’Ue”, ha spiegato Ivaylo Moskovski, ministro bulgaro dei Trasporti, che ha la presidenza di turno del Consiglio. Le nuove misure sul pedaggio elettronico si applicheranno 30 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva che dovrà essere approvata sia dal Consiglio e che dal Parlamento europeo prima di poter essere trasmessa agli Stati membri per il recepimento della stessa.