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Autovelox, l’allarme del Codacons: “Aumenteranno per fare cassa”

Nella manovra correttiva dei conti pubblici spunta una norma pro-autovelox che permetterà alle città metropolitane di utilizzare i proventi delle multe per coprire i buchi di bilancio.
A cura di Valeria Aiello
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“Nella manovra correttiva dei conti pubblici spunta la norma pro-autovelox, una misura che permetterà alle amministrazioni delle grandi città di disseminare le strade di autovelox e utilizzare i proventi delle multe elevate da tali strumenti per fare cassa e coprire i buchi di bilancio”. È quanto denuncia l’Associazione dei consumatori Codacons che teme che l’art. 61 della manovra possa consentire alle città metropolitane di operare in deroga ai vincoli previsti dall’art. 208 del Codice della Strada cheimpone che una quota non inferiore a un quarto dei proventi delle multe venga destinata a interventi di ammodernamento e sicurezza stradale.

Per gli anni 2017 e 2018, le città metropolitane, in deroga alla legislazione vigente, possono utilizzare le quote di cui all' articolo 142 del decreto 285 del '92 (codice della strada, ndr) per il finanziamento degli oneri riguardanti funzioni di viabilità e polizia locale – si legge all’art. 61 della manovra.

In pratica, le amministrazioni delle città metropolitane potranno ricorrere ai proventi delle multe inflitte per eccesso di velocità “per autofinanziarsi e pagare gli stipendi ai vigili urbani e realizzare opere stradali, senza alcun limite” sottolinea il Codacons che pur “a favore della sicurezza stradale e per multe severe nei confronti di non rispetta i limiti di velocità” chiede ai Prefetti maggior vigilanza. “Questa norma, così come studiata, appare pericolosissima perché le amministrazioni, grazie a tale misura, potranno disseminare le strade di autovelox e utilizzare i soldi delle multe non per incrementare la sicurezza sule strade, ma per coprire i buchi di bilancio, pagare straordinari e stipendi dei vigili e realizzare opere stradali per le quali i cittadini pagano già le tasse – chiarisce Carlo Rienzi, presidente dell’Associazione – Per questo i Prefetti devono vigilare approvando la collocazione degli autovelox solo dove realmente necessario, assicurandone un uso conforme all’interesso pubblico. Da parte nostra siamo pronti ad impugnare il provvedimento nelle sedi opportune, allo scopo di evitare che si legittimi la trasformazione degli automobilisti in bancomat”.

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