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Autovelox, la foto che immortala anche i passeggeri viola la privacy

Lo hanno stabilito giudici del Tribunale di Rovigo e il Garante della privacy: tutti i soggetti estranei all’illecito anche se seduti sul posto anteriore, non possono essere immortalati e se presenti vanno oscurati altrimenti si va incontro al reato di violazione della privacy.
A cura di Matteo Vana
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L'autovelox è senza dubbio uno degli strumenti più controversi tra quelli in dotazione alle forze dell'ordine: il suo utilizzo, infatti, non è così chiaro come sembra e la giurisprudenza è piena di sentenze che riguardano l'occhio elettronico della legge. L'ultima in merito arriva dal Garante della privacy e dai giudici del Tribunale di Rovigo che hanno respinto il ricorso del Comune di Adria – che si era visto infliggere una sanzione da 4mila euro più 2300 euro per le spese legali – in seguito all'invio di una foto scattata per eccesso di velocità perché corredata da una foto ritenuta lesiva della privacy.

Se la foto ritrae soggetti estranei c'è violazione della privacy

Una vicenda, quella raccontata dal Gazzettino, che vede l'automobilista in questione chiedere la protezione dei propri dati personali: in questi casi, infatti, si può essere fotografati solo per una infrazione del codice della strada – non sono ammesse controlli o schedature del traffico – e nessuno, al di fuori della Polizia o dello stesso interessato alla foto, può accedere a tale documentazione, neanche un familiare. Gli strumenti di controllo sono autorizzati a riprendere solo la persona del conducente; tutti i soggetti estranei all'infrazione, infatti, anche se seduti sul posto anteriore, non possono essere immortalati e se presenti vanno oscurati. Se nell'immagine sono riprodotti i passeggeri  o comunque dei soggetti estranei all'illecito, ecco che si va incontro al reato di violazione della privacy, proprio come stabilito dal Garante e dai giudici del Tribunale di Rovigo.

La foto a corredo della multa per eccesso di velocità, inoltre, non deve essere allegata al verbale della multa o inviata a casa del responsabile dell’infrazione: qualora l’interessato lo desideri può consultare, dietro richiesta, le foto al comando che ha attestato la violazione. Una vicenda, quella citata, che ha coinvolto anche il Ministero dell’Interno con la pubblicazione di una direttiva volta a stabilire le istruzioni per la Polizia Stradale per meglio garantire il rispetto della privacy personale degli automobilisti, un tema poco approfondito fino ad ora e che può portare a sanzioni molto pesanti, come nel caso del Comune di Adria che adesso si troverà costretto a risarcire l'automobilista.

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