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Belen: “Iannone? Un matto, ma la MotoGP non è il calcio, è un mondo di pazzi”

La showgirl argentina in vacanza a Ibiza racconta la sua vita con il fidanzato pilota: “Quando è in pista sono nervosa, penso che non sia umano sfrecciare come missili al 20esimo giro. Ma quando posso lo seguo, gomme e derapate non sono più un tabù”.
A cura di Valeria Aiello
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Belen Rodriguez e Andrea Iannone in barca a Ibiza / Instagram
Belen Rodriguez e Andrea Iannone in barca a Ibiza / Instagram

Andrea Iannone, il suo fidanzato, tra le pause della MotoGP, va e viene da Ibiza. Questo fine settimana è tornato in pista, al Red Bull Ring di Spielberg per la tappa del Motomondiale in Austria ma non è un mistero che dopo la giornata in circuito, una volta ripreso lo smartphone in mano, il pilota della Suzuki si lasci andare a commenti bollenti sotto alle sue foto mozzafiato.

Belen: "La MotoGP non è il calcio"

Questo fine settimana Belen Rodriguez ha preferito restare alle Baleari, dove è in vacanza insieme alla famiglia, tra sole, mare, giri in barca e qualche Mojito alla sera. Ma quando può, confessa in una lunga intervista al settimanale Fuorigioco della Gazzetta dello Sport in edicola oggi, segue il suo Andrea “anche dall’altra parte del mondo”. “Quando è in pista sono decisamente nervosa. È inutile nasconderlo, il suo è uno sport veramente pericoloso. Con tutto il rispetto, i calciatori rischiano al massimo un infortunio (che non è bello neanche quello) ma un pilota mette in gioco la vita. È uno sport coinvolgente, ma non puoi mai stare tranquilla. In televisione sono un filo più rilassata anche se mi faccio il segno della croce 50 volte… Dal vivo è uno spettacolo, ma percepisci sino in fondo la velocità, quando ti sfrecciano davanti tutti appiccicati al ventesimo giro sono dei missili, non so come facciano a vedere la strada, penso non sia umano. Io in pista sulla Suzuki? Potrei morire! Da quando ho avuto un incidente in moto – con Stefano De Martino, il suo ex marito e papà del piccolo Santiago, ndr – mi fa paura… Anche se meglio di Andrea non guida nessuno, quando ci sono io su deve andare piano. Mi ha insegnato a guidarla, ma preferisco la macchina”.

"Gomme e derapate non sono più un tabù"

Eppure Belen non si vede da un po’ ad un GP. “Sono stata impegnata in tv, con il lavoro – ha da poco finito di registrare “Tú sí que vales”, il talent show di Maria De Filippi, ndr – Il Mugello però lo evito volentieri, troppa gente, troppi giornalisti… Ma quando posso lo seguo, anche dall’altra parte del mondo. Mi diverto, chiacchiero con gli ingegneri, guardo i tempi, tutti quegli sregolati che affollano il box. Seguo solo la MotoGP. E mi piace molto. Al di là di Andrea, mi sono appassionata davvero e gomme e derapate non sono più un tabù. È uno sport da fuori di testa, un mondo di pazzi, estremo, ma ormai seguo tutte le gare”.

"Andrea? Un matto, ma quelli normali…"

La storia d’amore tra la showgirl più desiderata d’Italia e il pilota di Vasto va avanti a tutto gas, senza crisi o altri pit stop come si ostinano a scrivere i giornali di gossip in Italia. “Andrea è una persona dotata di una intelligenza superiore. E prima di amarmi, mi vuole bene. Che è cosa molto più importante. Si prende cura di me, è raro trovare un uomo così. È un puro, poi è anche completamente matto. Del resto a me quelli normali non piacciono. Non ce la faccio, resto sempre incastrata nel mio cliché” ammette Belen che prova a raccontarsi in tre aggettivi. “Sono molto generosa, non mi piace ficcare il naso nella vita degli altri, non giudico. Sono determinata, ma anche squilibrata. Un po’ zingarella, mi piace stare a piedi scalzi, ma anche vivere bene, comoda. Un difetto? sono squilibrata! Difficile da accontentare. Complicata. Va tutto bene e in un attimo poi mi si sposta un bottone ed è tutto da buttare via… Un secondo figlio? Se fosse il momento giusto sarei già incinta. Non sono una che forza mai le cose, un figlio non è un gioco, non lo farei più con la leggerezza della prima volta e poi sotto questo aspetto sono una tradizionalista. Invidio quelle donne che riescono con naturalezza a costruire famiglie allargate, non ho questa flessibilità mentale, ho bisogno di pensarci bene”.

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