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Benzina Self Service, i gestori contro l’Unione Europea

L’Ue becca l’Italia sui limiti imposti all’automazione delle stazioni di carburante; la Figisc insorge “Ue inefficiente non perde occasione per vessare i singoli stati”.
A cura di Danilo Massa
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Confusing Petrol Pump Signs Cause Vehicle Engine Damage

Figisc, la federazione che difende gli interessi dei gestori delle pompe di benzina, attacca duramente l'Unione Europea. L'organismo sovranazionale ha infatti contestato la decisione dell'Italia di limitare l'automazione degli impianti a quelli che si situano fuori dal perimetro urbano, imponendo che per quelli cittadini sia prevista la presenza durante il giorno del titolare o di un dipendente.

L'Unione Europea, intervenuta a seguito di una denuncia, ha dichiarato che

Il divieto di stazioni di servizio non presidiate nelle zone urbane sembra costituire un vincolo alla libertà di stabilimento delle persone stabilite in altri Stati membri della Ue che desiderino avviare, come stabilimento primario e secondario, una stazione di servizio completamente automatizzata nelle aree urbane in Italia senza la presenza del titolare o dei suoi dipendenti, che costituisce il modello imprenditoriale standard per le stazioni di servizio in molti Stati membri.

Non ci sarebbe dunque motivo valido per limitare l'automazione alle stazioni fuori città. Incisiva la protesta della Figisc che contesta l'UE non solo nel merito, ma nella gestione politica della crisi:

Inefficiente sul piano delle misure atte a contrastare la grave crisi economica che la investe, incapace di concordare regole minime sui mercati internazionali, ampiamente squilibrata tra i Paesi forti che la governano di fatto e il resto dell’Unione, burocratizzata in sommo grado e persino gravata da costi indecenti di struttura ed apparato, l’Unione europea non manca colpo, invece, per intervenire con quotidiane vessazioni sul piano delle questioni di dettaglio che riguardano i singoli Stati, guarda caso sempre e solo in favore di interessi e poteri che di tutto han bisogno fuorché di ulteriori tutele.

Da un lato l'Ue vorrebbe indurre i gestori italiani a ridurre i prezzi dei carburanti, tra i più alti in Europa, dall'altro la Figsc ricorda che il nostro paese ha tante pompe di benzina disseminate sul territorio, caratteristica che dovrebbe agevolare la concorrenza e l'abbassamento dei prezzi.

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