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Bmw, il futuro delle due ruote è senza casco: ecco la moto che non cade mai

Capace di rimanere in equilibrio da sola, la Motorrad Vision Next 100 ha un telaio flessibile che rende possibile i cambi di direzione: la moto elettrica del domani secondo la casa bavarese.
A cura di Valeria Aiello
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La Bmw Motorrad Vision Next 100 / Bmw Group
La Bmw Motorrad Vision Next 100 / Bmw Group

Dopo le anteprime di Bmw, Mini e Rolls-Royce al Salone di Parigi, il gruppo BMW alza il velo a Los Angeles, nell’ambito della mostra “Iconic Impulses” sulla Bmw Motorrad Vision Next 100 , interpretazione della casa bavarese della mobilità su due ruote del futuro. “Esperienza analogica in un’era digitale” spiega Edgar Heinrich, responsabile BMW Motorrad Design nell’illustrare il concetto alla base della moto che simboleggia il motociclismo del domani.

Non sarà più possibile cadere dalla moto – assicurano da Bmw – Il pilota, che non deve indossare più né il casco né altri indumenti protettivi, percepisce intensamente le forze centrifughe, l’accelerazione, il vento e la natura”.

La moto che non cade mai

La base di quest’esperienza è l’interconnessione intelligente di guidatore e motocicletta e del mondo e che li circonda. “Grazie alla combinazione con sistemi di assistenza attivi, il guidatore della Bmw Motorrad Vision Next 100 ha sempre la guida sotto controllo. L’abbigliamento da motociclista di oggi, come il casco o l’equipaggiamento con protezioni, non sarà più necessario”. A mantenere la motocicletta in equilibrio, sia quando è ferma che durante le guida, è il cosiddetto “self-balancing system”, il futuro sistema di assistenza attivo alla guida che in determinate situazioni conferisce maggiore stabilità, assicurando al guidatore, indipendentemente dalle sue capacità e dalla sua esperienza di guida, maggiore stabilità e livelli di sicurezza. I sistemi di assistenza mantengono automaticamente la motocicletta in equilibrio, anche quando e ferma e il guidatore sceso.

Il telaio sterza

Peculiarità della Bmw Motorrad Vision Next 100 è la flessibilità del telaio che consente di effettuare manovre di sterzata senza che gli snodi necessari oggi. “Quando si muove il manubrio muta la forma di tutto il telaio, così da rendere possibile il cambiamento di direzione” chiariscono da Bmw. “Lo sforzo necessario varia in base alla situazione di guida: manovre a moto ferma richiedono solo uno sforzo minimo, mentre a velocità elevate il telaio offre un’alta rigidità”.

L’elettrica con uno sguardo al passato

Non è certo un caso che il telaio triangolare ricordi a livello stilistico la prima motocicletta BMw, la R32 del 1923, reinterpretandola come scultura funzionale. “il telaio unisce la ruota posteriore e la ruota anteriore, descrivendo un’onda dinamica. Non sono visibili né cuscinetti né snodi, la moto appare colata in un pezzo unico”. Alloggiato al centro del telaio, anche il propulsore rappresenta una reminescenza storia per la tradizionale forma e esecuzione del motore boxer BMW ma la sede ospita l’unità di propulsione a emissioni zero. “La forma del “boxer” varia a seconda della situazione di guida. Allo stato di riposo l’unità aderisce al telaio. Non appena il guidatore parte, il blocco motore fuoriesce lateralmente. Durante la guida esso ottimizza così l’aerodinamica e la protezione della motocicletta contro il maltempo. L’alluminio lucidato mette in scena con raffinatezza la zona del propulsore”.

Visore al posto del display

Niente unità di visualizzazione, cavi e pulsanti: la linea snella e il design del modulo frontale comprendono un grande riflettore metallico integrato nel telaio per raccogliere la luce diurna e convogliare il vento, mentre lo scambio di informazioni avviene attraverso il visore, un occhiale per la lettura di dati che copre il campo visivo, proiettando i dati più importanti, fungendo anche da parabrezza. “Il campo visivo è suddiviso in quattro unità di visualizzazione che vengono controllate dall’altezza dello sguardo: i contenuti visualizzati variano a seconda se il pilota alza o abbassa lo sguardo. Durante la guida, il livello visivo normale non visualizza delle informazioni, così da consentire al pilota di concentrarsi sull’esperienza di guida. Il visore si attiva solo quando è necessario intervenire o il guidatore richiede determinate informazioni”. Se il guidatore guarda verso l’alto, ad esempio, si attiva la funzione “specchietto retrovisore” che mostra cosa avviene dietro al veicolo mentre se si abbassa lo sguardo sotto il livello visivo è possibile accedere al menu, dove attivare le diverse funzioni con comando gestuale. Guardando ancora più in basso, è possibile consultare le mappe stradali e il percorso scelto”.

Il concetto di visualizzazione e di comando agisce in modo così discreto che il guidatore avanza sulla sua moto in modo naturale, con fiducia. La conseguenza è un pilota in sella alla moto che si sente completamente a suo agio e libero – spiega Holger Hampf, responsabile design di BMW Group – La conseguenza è un pilota in sella alla moto che si sente completamente a suo agio e libero. Come designer d’interfacce lavoriamo per offrire al guidatore le informazioni giuste al momento ideale, al posto giusto e nella dose corretta.

Quando sviluppiamo una motocicletta, normalmente anticipiamo i prossimi cinque/dieci anni – ha aggiunto Heinrich – In futuro, il mondo sarà caratterizzato dall’interconnessione e dalla digitalizzazione, che saranno onnipresenti. La maggioranza delle vetture funzionerà a guida autonoma e la vita sarà organizzata in gran parte da servizi digitali. Per questo motivo uno sguardo verso un futuro più lontano è particolarmente affascinante e altamente emozionante. Sono convinto che con la BMW Motorrad Vision Next 100 abbiamo abbozzato uno scenario futuro adeguato al brand BMW Motorrad”.

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