Bollo auto, un errore del sistema alza i prezzi del 30%: al via i rimborsi
Il 31 gennaio è stato un giorno molto importante per numerosi automobilisti, dato che risultava l'ultima data utile per pagare il bollo auto. Parecchie persone si sono recate presso i centri autorizzati per effettuare il versamento della tassa entro i tempi previsti, per non incorrere in sanzioni. Nonostante fossero arrivati in tempo, molti automobilisti hanno pagato una cifra nettamente maggiore rispetto al dovuto, a causa di un errore del sistema di pagamento.
Il sistema elettronico Sogei ha subito un malfunzionamento che ha aggiunto una maggiorazione del 30% sui pagamenti per il bollo auto. Un errore che si è protratto per alcune ore generando una serie di pagamenti maggiorati. L'evento si è verificato in cinque Regioni: Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Sardegna e Veneto. Molti contribuenti hanno pagato direttamente il bollo maggiorato, ignari dell'aumento illegittimo del 30%, dando per scontata la cifra generata in automatico. Solo nel tardo pomeriggio ci si è accorti dell'errore e molte persone hanno preferito pagare la tassa il giorno successivo. In questo caso scatta la sanzione ma si può optare per il ravvedimento operoso veloce: al bollo auto va aggiunta una sanzione pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo; la procedura è valida entro il 14esimo giorno di ritardo.
Trattandosi di un errore non imputabile al contribuente ma causato dal sistema di pagamento stesso, è possibile chiedere un rimborso. Gli uffici preposti sono già all'opera per verificare i dati dei pagamenti ed identificare chi ha pagato il 30% in più, in modo da accelerare le pratiche. In Veneto e Molise è possibile scaricare un modulo apposito dal sito della regione, col quale si può comunicare il codice IBAN del conto su cui effettuare il rimborso. In altre zone se ne occuperanno direttamente gli uffici dell'Agenzia delle Entrate.