Bourdais: “La Formula 1 ha tolto l’anima ai circuiti”

“È davvero una bella sensazione, mi diverto di nuovo a correre dopo l’orribile esperienza in Formula 1”. Queste le parole di Sebastien Bourdais al Detroit Free Press dopo la prima vittoria stagionale in Indycar, sul tracciato di Belle Isle di Detroit, in Michigan. Il 36enne transalpino era approdato nella serie statunitense a ruote scoperte nel 2011, dopo l’anno e mezzo in Toro Rosso con compagno di squadra Sebastian Vettel nel 2008 e poi Sebastien Buemi nel 2009. Nei 27 GP disputati, per Bourdais il miglior risultato in gara è stato il settimo posto centrato all’esordio, in Australia, e poi in Belgio, sempre nel 2008, mentre in qualifica il miglior piazzamento arrivava a Monza, con il quarto posto sulla griglia di partenza di un GP d’Italia storico per il tedesco compagno di squadra alla sua prima pole e vittoria nel Circus.

"La Formula 1 ha tolto l'anima ai circuiti"

“Non sentivo di essere voluto o che potevo lavorare con il team in Formula 1. Ora invece sono con uno dei team sfavoriti, che sta lottando contro i vari Penske, Andretti e Ganassi, ma mi sento davvero bene” spiega il pilota francese del team KVSH Racing che ha trovato la vittoria in gara-2 sotto il diluvio. “Guidare sotto la pioggia a Detroit è più difficile che in qualsiasi pista di Formula 1, incluse le strade di Monaco” aggiunge Bourdais che punta il dito contro il Circus contro la massima serie. “La Formula 1 ha rovinato tutti i circuiti, hanno tolto loro l’anima, le hanno rese convenzionali. E questo mi colpisce. Monaco ormai è un dannato parcheggio con un paio di curve” conclude Bourdais. “In Formula 1 troppe cose dipendono dalle ragioni sbagliate: dai soldi e dalla posizione, e non hanno a che fare con le corse. In IndyCar nessuno fa soldi, è solo grande e semplice racing”.