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Brawn: “Non ho mai parlato di miglioramenti delle condizioni di Schumacher”

L’ex ingegnere fa retromarcia e chiarisce: “Restiamo tutti fiduciosi di poterlo rivedere come lo conoscevamo. Questo era ciò che intendevo quando parlavo di segnali incoraggianti, a sua famiglia ha scelto di mantenere queste cose private e io rispetto il loro volere”.
A cura di Matteo Vana
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Dietrofront, le condizioni di Michael Schumacher non sarebbero migliorate. A fare marcia indietro rispetto a quanto dichiarato appena 10 giorni fa è Ross Brawn: l'ex ingegnere della Ferrari, grande amico del campione tedesco, rimasto gravemente ferito in un incidente sulle nevi di Meribel ormai 3 anni fa, ha specificato di non aver mai detto che il recupero del 7 volte campione del mondo procedeva bene, anche perché il volere della sua famiglia resta quello di mantenere il massimo riserbo sulla questione.

In una nuova intervista rilasciata al Guardian, Brawn ha voluto chiarire che le notizie riguardo allo stato di salute possano provenire solo dalla sua famiglia mentre il senso delle sue parole era diverso da quanto è stato scritto da tutti gli organi di informazione del mondo.

Vado spesso a trovarlo, quando lo vedo prego sempre che possa un giorno riprendersi – ha affermato -, ma non ho mai detto nulla riguardo a presunti miglioramenti, o almeno non era quello che intendevo. La sua famiglia ha scelto di mantenere queste cose private e io rispetto il loro volere. Non voglio esprimere ulteriori giudizi o commenti riguardo le sue condizioni. Dico solo che, un domani, restiamo tutti fiduciosi di poterlo rivedere come lo conoscevamo. Questo era ciò che intendevo quando parlavo di segnali incoraggianti.

Ross Brawn con Michael Schumacher ai tempi della Ferrari
Ross Brawn con Michael Schumacher ai tempi della Ferrari

Un trauma anche per l'ex ingegnere

Nessuna nuova notizia, quindi, sulle condizioni dell'ex ferrarista. Sono passati ormai quasi tre anni dalla tragedia che ha colpito la famiglia di Schumacher. Il campione era sulle Alpi francesi quando è caduto sbattendo violentemente la testa. Poi la disperata corsa all’ospedale di Grenoble, i nove mesi in coma indotto, il trasferimento al centro ospedaliero di Vaud, a Losanna, e il ritorno nel settembre del 2014 nella sua residenza svizzera di Gland, sul lago di Ginevra, dove da allora è costantemente seguito da un’equipe di specialisti nella difficile riabilitazione. Ross Brawn racconta come quella notizia abbia scosso la sua esistenza e non solo.

Mi arrivò la telefonata mentre ero in viaggio, stavo andando in Scozia a trascorrere il Capodanno, ma a quel punto cancellai ogni impegno e corsi subito da lui. Per la famiglia fu un trauma terribile ma anche noi rimanemmo tutti sotto choc. Michael ha sempre avuto un carattere fortissimo e in carriera ha avuto un solo incidente molto brutto, quello di Silverstone dove si ruppe una gamba. E' terribile pensare che quanto gli sia accaduto si è verificato in un momento della sua vita al di fuori delle piste

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