Cambio al vertice Ferrari, Mattia Binotto lascia il ruolo di direttore tecnico
Il digiuno di vittorie Ferrari, iniziato nel 2018 e proseguito in questo 2019 fino ad ora avaro di soddisfazioni, non è certo quello che si aspettavano i tecnici del Cavallino, convinti di avere una vettura vincente nei test di Barcellona e costretti poi ad osservare il dominio Mercedes che sta portando le Frecce d'argento verso l'ennesimo trionfo.
Un tris per invertire la rotta
Neanche la rivoluzione che ha portato Mattia Binotto al vertice della Rossa, al posto di Maurizio Arrivabene, ha portato i frutti sperati; adesso, però, il tecnico cresciuto a Maranello ha deciso di fare un passo indietro ridistribuendo il ruolo di direttore tecnico e occupando solo quello di team principal. A Maranello, quindi, ci sarà una nuova struttura tecnica che, come ipotizzato da Speedweek, potrebbe avere tre uomini in altrettanti ruoli chiave che risponderanno del loro operato direttamente a Binotto: David Sanchez dovrebbe essere il responsabile aerodinamico, Enrico Cardile dell'area sospensioni, mentre la power unit dovrebbe essere sotto la direzione di Corrado Iotti. Nessuna ufficialità, almeno per ora dalla Ferrari, ma è probabile che nell'imminente GP di Germania, in programma nel weekend, possano arrivare ulteriori conferme.
Chi invece non dovrebbe essere a lavoro sulla vettura è Simone Resta, tecnico passato all'Alfa Romeo Racing a inizio anno e di ritorno in Ferrari: sarà compito suo occuparsi della monoposto 2021, stagione che avrà un regolamento rinnovato in via di definizione che sarà reso noto ad ottobre, ultima scadenza fissata dopo continui slittamenti nell’ufficializzazione della F1 che verrà. La Ferrari, quindi, ha deciso di rivedere il presente e di iniziare a programmare con largo anticipo il futuro sperando di tornare vincente il prima possibile interrompendo lo strapotere Mercedes che, nelle ultime stagione, ha caratterizzato la maggior parte delle gare della massima del motorsport.