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Carburanti auto, prezzi medi in crescita per benzina (+6,57%) e gasolio (+8,85%)

Calano i consumi ma cresce la spesa per l’acquisto di carburanti per autotrazione. Da gennaio a settembre spesi 39,9 miliari, il 6,3% in più rispetto ai primi nove mesi del 2016.
A cura di Valeria Aiello
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Un distributore di carburante
Un distributore di carburante

Calano i consumi ma cresce la spesa per l’acquisto di carburanti auto per famiglie e imprese italiane. È quanto emerge da un’elaborazione del Centro Studi Promotor condotta sui dati ufficiali pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Da gennaio a settembre 2017 gli italiani hanno speso 39,933 miliardi per acquistarli, 2,350 miliardi in più (+6,3%) dei 37,583 miliardi spesi nei primi nove mesi del 2019. L’aumento, spiega la struttura di ricerca specializzata sul mercato dell’automobile, è dovuto all’andamento dei pressi alla pompa.

Prezzi alla pompa in crescita

Nel periodo considerato, il prezzo medio ponderato della benzina è aumentato del 6,57%, passando da 1,431 euro al litro del 2016 a 1,525 euro al litro del 2017. Situazione peggiore per il prezzo del gasolio, cresciuto dell’8,85% e passato da 1,265 euro a 1,377 euro al litro. La maggior spesa è determinata dalla componente industriale, ovvero la quota del fatturato pompe destinato alla produzione e alla distribuzione carburanti, cresciuta del 18,6% a quota 14,512 miliardirispetto ai 12,236 miliardi del gennaio-settembre 2016, con un incremento di 2,276 miliardi. Cresce dunque la componente fiscale destinata all’Erario che nei primi nove mesi del 2017 è stata di 25,421 miliardi con una crescita dello 0,3% rispetto all’analogo periodo del 2016. In flessione, invece, i consumi passati da 28,688 miliardi del periodo gennaio-settembre 2016 a 28,198 miliardi registrati nei primi nove mesi del 2017, con una variazione di 498 milioni, l’1,7 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ad ogni modo, le prospettive per i prossimi mesi sono “abbastanza positive” secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, perché “non ci sono elementi di preoccupazione” sull’andamento dei prezzi dei carburanti a breve.

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