Caro benzina: accisa sui carburanti per reintegrare i fondi dello spettacolo
Mentre lo sprettro di una probabile sovrattassa per i possessori di SUV e vetture di alta cilindrata torna ad imperversare, quest'oggi al termine del Consiglio dei ministri, che si è svolto a Palazzo Chigi, il Sottosegretario Gianni Letta ha annunciato che "il Governo ha deciso di aumentare l’accisa sui carburanti per riuscire a finanziare il Fondo unico per lo spettacolo".
E' stato quindi abolito, secondo quanto annunciato, l'aumento del costo di un euro pel biglietto del cinema. "Il tax credit per lo spettacolo – ha detto Gianni Letta – era stato finanziato con l'aumento di un euro del biglietto di ingresso al cinema che aveva preoccupato gli esercenti cinematografici. Abbiamo abolito l'euro di aumento e finanziato stabilmente il tax credit con parte di un modestissimo aumento delle accise della benzina". Si tratterebbe, in sostanza, di un rincaro di circa 1 o 2 centesimi "un piccolo sacrificio che tutti gli italiani saranno lieti di fare" conclude il sottosegretario.
Il sottosegretario Letta ha tenuto quindi ulteriormente a precisare che il Fondo unico per lo spettacolo "ritorna ai livello dell'anno scorso con 438 milioni, anzi qualcosa di più. Vengono stanziati in tutto: 149 milioni di reintegro per lo spettacolo, 80 milioni per la conservazione dei beni culturali e 7 milioni per gli istituti culturali".
Una notizia questa che farà sicuramente la felicità di diversi produttori cinematografici che si sono detti preoccupati al riguardo, soprattutto perché in questo modo non vedranno diminuire i probabili ingressi alle sale ove verranno proiettati gli ultimi film in uscita, ma che allo stesso tempo ha fatto molto discutere, in quanto non renderà sicuramente felici tutti gli automobilisti che in questi giorni di crisi continuano a mettere mano al proprio portafogli.
Tuttavia, non sarà di certo la prima volta che il governo ricorre all'introduzione di nuove accise sui carburanti per far fronte ad emergenze o ottenere fondi (l'ultima, pari a 2 centesimi, è stata introdotta nel 2004 per rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri).
Tramite la tabella che vi proponiamo qui in basso è facile comprendere come lo strumento fiscale sia stato utilizzato dai governi per la sua facilità di ottenere entrate economiche extra. Vi mostriamo dunque, l'analisi delle accise sul prezzo della benzina introdotte in Italia negli ultimi anni.
1935: finanziamento della guerra di Etiopia
1956: finanziamento della crisi di Suez
1963: finanziamento del disastro del Vajont
1966: finanziamento dell'alluvione di Firenze
1968: finanziamento del terremoto del Belice
1976: finanziamento del terremoto del Friuli
1980: finanziamento del terremoto dell'Irpinia
1983: finanziamento della guerra del Libano
1996: finanziamento della missione in Bosnia
2004: rinnovo del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri
Tutte queste voci, compresa la prima del 1935, sono ancora oggi presenti sotto forma di accise nel prezzo dei carburanti, anche se lo scopo per cui sono nate è stato abbondantemente superato nel corso della storia.