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Caro-benzina: aumenta l’inflazione nel mese di febbraio

Continua senza segnali d’assestamento il rincaro della benzina. Causa principale le pompe di carburante che, nonostante la diminuzione delle quotazioni sul greggio, non accennano a diminuire i prezzi.
A cura di Luigi Ruggiero
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Caro-benzina

Il prezzo dei carburanti continua a salire e trascina con se anche l'inflazione. Dopo l'impennata record di gennaio, dai dati relativi all'indice nazionale dei prezzi di consumo per l'intera collettività (NIC), diffusa oggi dall'Istat, è chiaro che l'incremento continua a verificarsi anche nel mese di febbraio. Il mese scorso, infatti, il tasso di inflazione ha registrato un incremento, che registrato su base annua, risulta essere del 2,4% ed una crescita del 0,3% sull’incremento tendenziale registrato a gennaio. Sempre sul piano tendenziale,si è evinto che i maggiori tassi di crescita interessano in particolar modo le divisioni Trasporti (+5,3%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,4%) e Altri beni e servizi (+3,0%). E' facile capire, quindi, che la spesa che ha maggiormente contribuito a quest'aumento è proprio quella strettamente legata all'auto.

Dopo il terremoto in Giappone, le quotazioni del greggio sono diminuite (motivo principale la paura che ci sia una contrazione della domanda da parte della terza potenza economica mondiale). Tuttavia, si ritiene, senza particolari dubbi, che la forte crescita dei prezzi sia gravata essenzialmente all'incremento dei prezzi alle pompe di carburante auto. Risulta infatti che, tutte le compagnie non abbiano diminuito di un euro il prezzo della benzina con una media nazionale che va dall’1,560 euro di Esso all’1,570 di Q8 in modalità servito (1,481 euro alle pompe no logo). Per il diesel invece si va da dall’1,456 di Esso all’1,465 di Q8 e all’1,397 delle pompe "bianche".

Tale situazione, non fa altro che riportare all'attualità il problema di accelerare la riforma della rete di distribuzione dei carburanti in Italia come sostengono Faib-Confesercenti e Fegica-Cisl che stanno raccogliendo firme per presentare un nuovo disegno di legge studiato dagli stessi gestori delle pompe che chiedono una riduzione delle accise dei carburanti di 4 centesimi al litro per i prossimi due mesi. Per affrontare l'emergenza relativa all'aumento del costo del carburante ed attuare una riforma che la contrasti si attende quindi il 22 marzo, al riprendersi dei lavori in Parlamento.

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