Caro-Benzina: entrata in vigore l’accisa per reintegrare i fondi dello spettacolo
E' entrata in vigore dal 6 marzo 2011 l'aumento dell'accisa sul prezzo ultimo della benzina e del gasolio diramato nel corso dei giorni passati (E pubblicata sulla Gazzetta del 31 marzo) per reintegrare i fondi destinati alla cultura ed allo spettacolo. L'agenzia delle dogane ha diramato sul proprio sito internet il provvedimento, redatto dallo stesso direttore Giuseppe Poggi, che disciplina l'aumento del carburante fino al 2014, in merito al decreto Omnibus.
Secondo tale provvedimento, l'entità degli oneri è pari a 236 milioni di euro suddivisi in: 149 milioni a favore del fondo unico per lo spettacolo (che vede automaticamente abolito l'incremento sul biglietto del cinema che nei giorni passati aveva preoccupato i diversi produttori del settore), 80 milioni per la manutenzione e conservazione dei beni culturali e 7 milioni destinati ad enti e istituzioni culturali.
L'accisa sarà divisa sostanzialmente in diversi fasi, la prima delle quali prevede aliquote su benzina e gasolio per un totale di 571,30 e 430,30 euro ogni mille litri fino al 30 giugno 2011. Successivamente invece, a decorrere dal primo luglio dello stesso anno sarà incrementata man mano di qualche frazione di centesimo per raggiungere un totale di 45 milioni euro. Infine negli anni 2012 e 2013, l'incremento toccherà quota 90 milioni, segnando complessivamente 569,5 euro ogni mille litri di benzina e 428,5 euro per gasolio.
Notizia che di certo non ha fatto felici i consumatori, già costretti a pagare le accise per fondi stanziati in virtù di problematiche oramai decorse, che negli anni sono diventate se non altro oggetto di speculazione da parte dello Stato. In tale direzione si sono mosse quindi le apposite Associazioni, che in una nota redatta dal Segretario Generale CISL Raffaele Bonanni, appoggiata da Fegica e diverse altre associazioni di consumatori e del commercio, affermano:
"Raccoglieremo cinquecentomila firme per far pagare meno la benzina ai lavoratori e a tutti i cittadini italiani.Vogliamo separare il ruolo dei petrolieri da quello dei rivenditori finali, rompendo il monopolio esistente ed abolendo il vincolo della fornitura in esclusiva imposto ai gestori, rendendo più trasparenti le condizioni di approvvigionamento. In questo modo si può ottenere un significativo calo del prezzo della benzina ed un risparmio di almeno 400 euro all'anno a famiglia"
Intanto, oggi stesso la Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) ha già annunciato il proprio ricorso al Tar del Lazio per richiedere l'annullamento della normativa in atto. Secondo Codacons infatti, questa ulteriore accisa potrebbe costare alle famiglie ben 310 euro in meno a fine anno, "Un grave ed irreparabile danno per la collettività".