Caro benzina, ipotesi accisa di 2 cent per l’emergenza terremoto
Nuovi rincari per gli automobilisti italiani. Numerose associazioni dei consumatori, gli autotrasportatori e i benzinai sono in stato di allerta mentre le voci sull'introduzione di una nuova accisa sui carburanti diventano sempre più insistenti. L'aumento di 2 centesimi servirebbe a coprire le spese per fronteggiare l'emergenza terremoto che minaccia il Centro Italia. I fenomeni naturali sono una delle voci più ricorrenti nella lunga lista di accise attualmente imposte sul prezzo dei carburanti.
L'ipotesi di un aumento dei carburanti di 2 centesimi netti ha allertato consumatori e rivenditori, che già sono pronti a protestare duramente. Il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha annunciato al Parlamento Europeo l'introduzione di nuove accise ma non c'è alcuna conferma sulla loro portata. I numerosi rincari sul prezzo dei carburanti sono frutto di differenti piani economici mirati a recuperare le perdite di eventi inaspettati, che spaziano dalla Guerra d'Etiopia degli anni '30 a grosse manovre fiscali. Su tutte le accise viene pagata anche l'IVA generando maggiori introiti per lo Stato. Oltre alle accise va aggiunta la "imposta di fabbricazione sui carburanti", anch'essa soggetta a IVA. Inoltre dal 1999 un decreto legislativo ha autorizzato le Regioni ad imporre autonomamente tasse sulla benzina. Una tassa di 2 cent sul prezzo del carburante può generare cifre della portata di 400 milioni di euro all'anno e, come quasi tutto il resto delle accise, può diventare una soluzione definitiva seppur nata per fronteggiare un'emergenza. Secondo la rilevazione del ministero dello Sviluppo economico del 6 febbraio 2017, un litro di benzina costa 1,546 €, su questa cifra il 65% (1,009 €) comprende la componente fiscale.