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Caro benzina: per Federconsumatori “siamo all’inverosimile”

Dopo l’annuncio dell’Unione Petrolifera di alzare i prezzi di verde e diesel, la Federeconsumatori tuona “Scajola di dimetta”.
A cura di Eugenio Tinto
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Bere acqua è gesto fondamentale, e naturale, che compiamo per dissetarci e, principalmente per vivere. Spostando questo ragionamento sul versante benzina si può dire che fare un pieno, o comunque mettere della benzina nella propria auto serve a farla muovere: perché senza benzina, o qualsiasi tipo di carburante, l’auto non si muove. E se il costo della benzina aumenta? Beh ciò comporta un inevitabile sovraprezzo per le nostre tasche.

In Italia si torna a parlare di cara benzina, che par gli italiana equivale ad una bella e nuova notizia. Ironia a parte, nonostante il fatto che il prezzo del petrolio al barile sia ancora una volta sceso, il suo valore attuale si aggira intorno ai 77$ al barile, le compagnia petrolifere hanno annunciato il rincaro dei prezzi sia per la benzina verde che per il diesel. Dopo l'Agip hanno aumentato il prezzo della verde la Shell (a 1.334 euro), la Tamoil e Total, con un +0,3 cent a 1,322 euro al litro. Per il gasolio i rialzi sono di 0,9 cent per Tamoil (1,168 euro al litro) e di 0,3 cent per Total (1,167 euro), per un rincaro che non si aveva dal 13 ottobre dell’anno scorso. Adusbef e Federconsumatori affermano “Ormai siamo all'inverosimile, non si capisce perché gli organismi preposti, a partire dal ministero dello Sviluppo Economico, non intervengano", tanto che hanno invitato il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola a dimettersi.

Dall’altra parte, invece, c’è l’Unione Petrolifera che risponde così ad Adusbef e Federconsumatori: “inverosimili sono solamente le affermazioni di Adusbef e Federconsumatori che continuano ad ignorare il reale andamento dei mercati petroliferi internazionali”.  Dopo la non ben chiara vicenda legata agli ecoincentivi, per il Governo si prospetta un altro fronte sul quale bisogna stare molto attenti. In tutta questa confusa situazione ciò che è chiaro è che sono, solo, i consumatori a pagare il prezzo più alto.

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