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Caso Vettel, Pirelli indaga sulla gomma esplosa in Austria

Il fornitore di pneumatici della F1 al lavoro per comprendere le cause che hanno portato all’esplosione della posteriore destra sulla Ferrari.
A cura di Valeria Aiello
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Detrito, cedimento, strategia azzardata? A chiarire le cause che hanno portato all’esplosione della posteriore destra di Sebastian Vettel sul rettilineo del Red Bull Ring al 27esimo giro del Gp d’Austria di Formula 1 sarà Pirelli che ha avviato “un’analisi tecnica condivisa con la Ferrari”. L’esplosione era “arrivata dal nulla” ha precisato Vettel, avvilito per il terzo zero stagionale che lo tiene ancorato a quota 96 punti, 46 in meno di Lewis Hamilton e 57 di ritardo da Nico Rosberg, le stesse lunghezze che ora separano le due Mercedes dal suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen. “Era tutto normale” ha assicurato Seb, sottolineando che “la velocità e il passo erano gli stessi del giro precedente”. Nessuna avvisaglia, quindi, di quanto sarebbe accaduto, decidendo “di andare avanti il più lungo possibile, senza cambiare gomma” con la chiara intenzione di impostare la strategia a una sola sosta. Poi l’esplosione e l’incertezza sulle cause dello scoppio.

Stiamo svolgendo con Ferrari un’analisi approfondita sulla vettura di Sebastian Vettel, per comprendere la causa dell’incidente – ha detto Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport.

A differenza della maggior parte dei team, Ferrari e Red Bull hanno adottato una strategia diversa, montando a inizio gara gomme supersoft anziché ultrasoft, Lo scoppio dello pneumatico destro sulla monoposto di Vettel si è verificato proprio durante il primo stint. Hamilton e Rosberg hanno effettuato due soste mentre Max Verstappen e Kimi Raikkonen erano rientrati al box per un solo cambio gomme.

La gomma posteriore destra supersoft sulla Ferrari di Sebastian Vettel / F1
La gomma posteriore destra supersoft sulla Ferrari di Sebastian Vettel / F1

I team hanno affrontato la gara con poche informazioni sulle gomme per le condizioni variabili avute tra prove libere e qualifiche, per cui è stato fondamentale per loro sfruttare al massimo le circostanze mutevoli della gara.

La strategia pneumatici si è rivelata cruciale con una battaglia serrata fino all’ultimo giro prima del traguardo – ha aggiunto – Avevamo previsto una strategia vincente sullo schema ultrasoft-soft-soft ma le temperature sono state considerevolmente più basse rispetto ai giorni precedenti – 16 °C la temperatura dell’aria e 24 °C quella dell’asfalto a inizio gara.

Questo – prosegue – ha contenuto consumi e degrado, ma la strategia è stata influenzata dalla safety car che dopo l’incidente di Vettel è sfruttata dai team per un pit stop.

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