Chiami l’Aci e risponde Tirana o Capodistria, i lavoratori: 40 famiglie senza stipendio
“L’Aci delocalizza il lavoro in Slovenia e in Albania, 40 famiglie resteranno senza stipendio e gli utenti italiani che chiederanno soccorso stradale si sentiranno rispondere da operatori stranieri” i rappresentanti dei lavoratori che rischiano di perdere il posto non hanno dubbi. A testimonianza, ci sono i racconti di automobilisti fedelissimi di Aci Global, la società che gestisce il soccorso stradale su tutte le strade e autostrade italiane.
Chiami Aci, risponde Tirana o Capodistria
“Provate a chiamare l’803116, vi risponderanno il più delle volte da Tirana o da Capodistria. E vi negheranno il diritto all’articolo 24 bis della legge 134 del 2012, Misure a sostegno della tutela dei dati personali, della sicurezza nazionale, della concorrenza e dell’occupazione delle attività svolte da call center. Chi chiama un call center ha diritto di poter scegliere di parlare con un operatore sul suolo italiano. Questa scelta non è permessa e negata dall’Aciglobal” denunciano i lavoratori. “Per delocalizzare all’estero, dove il costo del lavoro è minore, lo Stato italiano paga già dal 2013 i costi sociali della solidarietà di centinaia di operatori di Roma e Milano dipendenti dell’Aciglobal e pagherà ora la disoccupazione, la “fame” e il non potere d’acquisto di altre 40 persone”.
La replica di Aci Global
Operiamo sul mercato in regime privatistico e concorrenziale, spiegano dall'azienda “pertanto dobbiamo perseguire la massima qualità ed efficienza”. Sugli esuberi spiegano che “la crisi che ha travolto tutto il settore automotive, ha generato anche in Aci Global esuberi di personale, che hanno portato ad un Contratto di Solidarietà che ha interessato ed interessa tutti i dipendenti”. Per reagire e superare tali criticità, la società ha avviato una profonda rivisitazione dei servizi offerti – ampliati e diversificati come il recente lancio del car sharing GirAci – e dell'organizzazione operativa, alla ricerca dell'efficienza e della saturazione della propria forza lavoro dipendente, tutta italiana. “In tale contesto si inserisce la riduzione delle attività affidate in outsourcing in Italia” dice l'azienda – riportate all'interno dell'azienda e la revisione dei rapporti con gli outsourcer esteri, già in essere da anni, che sono stati efficienziati e razionalizzati”. In merito alla questione dei call center esteri, Aci Global precisa che “nel rispetto della normativa vigente, chi chiama Aci Global è informato, alla risposta, del luogo da cui risponde l'operatore. Qualora l'assistito richieda di parlare con operatore italiano, la linea viene trasferita al primo operatore italiano disponibile”.