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Ciao Nicky, com’è correre lassù assieme al Sic?

Un anno fa andava via l’ex campione statunitense che scalò il mondo in un 2006 magico. Amava la Romagna e la bici che lo ha tradito in un destino diverso ma uguale a quello di Marco Simoncelli.
A cura di Valeria Aiello
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Nicky Hayden con la bandiera Usa dopo il successo nel mondiale 2006 - Getty Images
Nicky Hayden con la bandiera Usa dopo il successo nel mondiale 2006 – Getty Images

È trascorso un anno esatto dalla morte di Nicky Hayden. Il pilota statunitense della Sbk, già campione del mondo MotoGP nel 2006, si spegneva oggi, dopo cinque giorni dall’incidente che lo ha visto coinvolto sulle strade di Misano. Un impatto tremendo contro una Peugeot 206 guidata da un 30enne del posto, prima sfondando il parabrezza, poi sull’asfalto, scaraventato una decina di metri più avanti. La gravità dei traumi e il gravissimo danno cerebrale non ha permesso di tentare un intervento chirurgico. Dopo lo scontro Nicky non si è più svegliato.

Un anno senza Nicky

A tradirlo l’altra grande passione dopo la moto, la bici, senza dubbio un ottimo allenamento per tenersi in forma ma che lo ha consegnato a un destino crudele. Nicky amava la Romagna, e nei giorni tra il Gp di Imola della Superbike e quello di Donington era rimasto in Italia, come spesso accadeva dopo le corse in Europa. Con lui la fidanzata Jackie, con cui si sarebbe dovuto sposare la scorsa estate. L’ultimo bacio e poi la pedalata in solitaria dalla quale non sarebbe più tornato. Per Nicky non c’è stato davvero nulla da fare, se non per chi crede, pregare per la sua anima.

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Nicky non c’è più, se n’è andato come era solito fare, con il suo sorriso e quel suo modo di essere poco politico che piaceva a tutti. Era un combattente, iridato nel 2006 nella gara decisiva a Valencia, quando la scivolata di Valentino Rossi, seguita da una rimonta che non andò oltre il 13° posto, lo consacrò campione. “Più che un campione, era un bravo ragazzo” ha ricordato papà Earl dal quale Nicky aveva ereditato il numero 69 con cui ha corso per tutta la sua carriera.

Morte e giovinezza lasciano per sempre impresse la gentilezza, la cordialità e la disponibilità di Nicky, il suo amore infinito per la sua terra e la sua famiglia. Un altro angelo volato in cielo, andato via facendo quello che amava di più. Un destino diverso, ma legato a doppio filo a quello di Marco Simoncelli, entrambi motociclisti, entrambi ragazzi speciali, introvabili nella normalità di ogni giorno, strappati alla vita troppo presto. Insieme in Paradiso, due vecchi amici, accomunati da valori e passione. Chissà com’è correre lassù insieme.

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